Gasolio ‘depotenziato’ ad alta infiammabilità. Sequestri anche ad Alcamo

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Gasolio depotenziato, quindi miscelato con altri idrocarburi, e con un punto di infiammabilità ben al di sotto di quanto previsto dalla legge. Il tutto con danni all’Erario, rischi per la pubblica incolumità e danni all’ambiente. La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, protagoniste di un apposito protocollo, hanno quindi sventato frodi nel settore delle accise e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi dei prodotti energetici e sequestrato circa 18.000 litri di gasolio rinvenuti presso sette impianti di distribuzione presenti ad Alcamo, Custonaci, Trapani, Erice e Marsala.

I sopralluoghi, messi a punto in stretta sinergia tra Ufficio delle Dogane, Direzione Territoriale dei Monopoli e militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Trapani, hanno messo in campo un consistente dispiegamento di mezzi e personale che ha potuto mappare la qualità dei prodotti energetici forniti agli automobilisti della provincia trapanese. I gestori dei sette impianti, oltre a subire il sequestro del carburante, sono stati deferiti, per competenza territoriale, alle Procure della Repubblica di Trapani e di Marsala per frode in commercio.

Nel dettaglio, grazie al Laboratorio chimico mobile in dotazione e ai controlli delle fiamme gialle della compagnia Marsala e di quella di Alcamo, sono stati sottoposti a verifica circa il 40% degli impianti di distribuzione di carburante presenti in provincia ma anche depositi privati e autocisterne utilizzate per il trasporto dei prodotti energetici. Sono stati così rinvenuti i 18.000 litri di gasolio depotenziato, quindi non a norma per basso punto di infiammabilità, pronto per essere fornito agli automobilisti. Infatti, benché le norme tecniche prevedano un punto di infiammabilità del gasolio, per evitare rischi, pari ad almeno 55 gradi, i chimici di laboratorio, nei sette impianti sequestrati, hanno riscontrato punti di infiammabilità al di sotto di tale soglia e in alcune occasioni addirittura inferiori a 40 °C. La diminuzione di tale parametro, che può avvenire per miscelazione abusiva del gasolio con solventi, carburanti avio, benzine e oli vegetali esausti, oltre ad arrecare danno alle casse erariali per mancata corresponsione delle imposte sui carburanti per autotrazione, crea condizioni di pericolosità connesse al loro impiego sia per gli utilizzatori finali che per gli stessi operatori del settore.

Tra l’altro un carburante di scarsa qualità, pur non generando da subito anomalie di funzionamento delle autovetture, produce, nell’uso prolungato, effetti negativi sugli ingranaggi dei motori, accrescendo le emissioni di gas di scarico, a danno anche della salute pubblica e dell’ambiente.