Non hanno opposto resistenza e dopo due mesi e mezzo di occupazione abusiva hanno lasciato la Funtanazza, l’ex albergo chiuso da anni e che, al piano terra, ospita gli uffici del Libero Consorzio, proprietario dell’immobile. Gli attivisti di ‘Muschio Ribelle’, tutti identificati dalle forze dell’ordine, hanno stavolta rispettato il provvedimento predisposto dal commissario dell’ente intermedio, Maria Concetta Antinoro, che già un mese fa aveva ordinato, invano, lo sgombero de La Funtanazza.
Questa mattina sul monte Bonifato cordone delle forze dell’ordine per garantire una pacifica azione così come si è poi rivelata. Polizia, carabinieri, vigili urbani e anche il servizio randagismo hanno effettuato i loro compiti. Gli occupanti, così come prevede la legge, sono stati denunciati. In due mesi di occupazione abusiva il gruppo ‘Muschio Ribelle’, con la partecipazione di tanti altri alcamesi attivisti, hanno portato avanti alcune iniziative lodevoli come la pulizia e il ripristino della Funtanazza che versava in una situazione di degrado. Sono stati anche impegnati, a loro dire, in un servizio di guardiania per combattere gli eventuali attacchi dei piromani; hanno tenuto incontri formativi ma anche serate all’insegna della musica e del buon cibo. Di contro sono innumerevoli i reati commessi: non soltanto l’occupazione abusiva di proprietà altrui ma anche l’uso, gratuito e no autorizzato, di gas, luce e acqua.
L’occupazione di Muscio Ribelle è servita a riaccendere di improvviso l’interesse degli alcamesi verso monte Bonifato. Un interesse sopito per diversi anni in cui la montagna degli alcamesi ha dovuto fare i conti con degrado e abbandono. Adesso ‘Muschio Ribelle’ ha fatto risvegliare, come d’incanto, chi avrebbe dovuto combattere e invece non lo ha fatto.