Fondi regionali per illuminazione castelli, ultima spiaggia per maniero di Calatubo?

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Che questa possa essere la volta buona anche se resterà il mistero dove siano finite le somme precedentemente utilizzate per togliere dalle tenebre il castello di Calatubo. Il bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione per finanziare, ai comuni, progetti di illuminazione artistica esterna di castelli, manieri, fortezze e torri potrebbe riportare finalmente la luce sulla roccaforte che sorge al confine fra i territori di Alcamo, Partinico e Balestrate.  Le agevolazioni saranno concesse, come contributo a fondo perduto, fino a un limite del 90% del costo ammissibile e per un importo massimo di 90 mila euro. L’antico maniero trecentesco, di proprietà del comune di Alcamo, è completamente al buio da ben 9 anni, esattamente dal 2013 quando vennero rubati i lunghi cavi di rame che trasportavano l’energia elettrica. Che l’amministrazione comunale alcamese non brilli di celerità nel ripristinare le cose, è purtroppo abbastanza noto, ma qui siamo difronte a un vero mistero. Infatti, nell’ambito del bilancio partecipato del 2017 l’associazione “Salviamo il castello di Calatubo” presentò un progetto di 12.600 euro per acquistare i cavi in rame, necessari a portare l’elettricità fino alla roccaforte, e finalmente illuminare, dopo tanti anni di oscurità, l’antico maniero.

La proposta venne votata favorevolmente dagli alcamesi, venne inserita nel bilancio comunale ma mai i cavi vennero acquistati o comunque installati. Il comune di Alcamo procedette invece a comprare alcuni faretti che stanno ancora ben conservati chissà dove. Niente posa dei cavi e quindi niente installazione dei fari illuminanti. L’unica certezza è che il castello di Calatubo rimane ancora al buio. Si sono invece conclusi, e sono stati fatti anche bene, i lavori finanziati dal GAL con circa 350.000 euro per il ripristino della prima coorte, quella all’ingresso, rendendola fruibile per le visite dei turisti, attraverso anche la posa di alcune passerelle, e della torre cosiddetta ‘di lu re biddicchiu’.

Si tratta del primo stralcio di un più ampio progetto di restauro e rifunzionalizzazione del castello che, per essere poi completato, necessiterebbe ancora di altre centinaia di migliaia di euro. Fra l’altro nessuna segnaletica stradale indica il castello così che capita spesso imbattersi in turisti e appassionati che vagano, disperati, per trovare la strada che porta al castello di Calatubo.