Ex pastore pentecostale abusava di minori e toccava per ‘liberarle’. Condanna in Cassazione

0
100

Diventa definitiva la condanna, per abusi sessuali su ragazze minorenni, per l’ex pastore della chiesa evangelica pentecostale di marsala, il trapanese Salvatore Lipari.  Dopo la condanna a quattro anni e due mesi in primo grado dal gup di Marsala e quella in appello, il giudizio della suprema corte che ha confermato la pena a sei anni e 8 mesi di reclusione. Gli abusi sessuali sarebbero stati commessi da Lipari su alcune giovani che frequentavano la chiesa pentecostale di Marsala. Nel febbraio del 201 l’ex pastore fu posto agli arresti domiciliari.

Alla base del provvedimento le denunce di alcuni genitori, con le quali le minori si erano confidate. “Siete possedute da spiriti maligni – avrebbe detto Salvatore Lipari alle giovani – ma con le mie mani io vi libererò. Avete il diavolo tra le gambe”. E con questa scusa, ne avrebbe abusato sessualmente per anni: dal 2009 al 2015. Per “liberarle” le avrebbe palpeggiate nelle parti intime, facendo credere loro che quelle “pratiche” fossero “necessarie” per scacciare il “maligno”. Abusando, tra l’altro, secondo gli investigatori, “del suo ruolo di guida religiosa nell’ambito della comunità evangelica”. Le madri delle vittime, nonostante fossero state messe a conoscenza dalle figlie degli abusi subiti, hanno anche stentato a credere al racconto delle figlie.

Solo dopo la denuncia di un padre ai Carabinieri, è scattata l’indagine che ha portato agli arresti domiciliari del pastore protestante. Il trapanese Lipari scelse il giudizio abbreviato da cui è derivata la condanna in primo grado e il risarcimento del danno a due delle vittime per  30.000 euro e alle altre, meno abusate, di 15.000 ciascuna. Poi la condanna in appello ed ora quella definitiva in Cassazione.