Erogazione acqua in tilt ad Alcamo e quei tubi di cartapesta

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Le condizioni della conduttura di Dammusi

Dodici giorni di attesa: zero acqua. E’ quanto si verifica nella zona del Castello dei conti di Modica. Ma rubinetti a secco in tutti i quartieri alcamesi. Stamane niente erogazione nella zona del Castello dove era previsto il turno. Solo tre metri di acqua al Bottino e quindi impossibile la distribuzione. Ormai Alcamo, e non solo, è al limite della sopravvivenza. Il motivo dello stop all’erogazione l’ennesima rottura, che avviene quasi un giorno si e un giorno no, nella conduttura di Siciliacque. Ma alcuni interrogativi sorgono legittimi. Questa conduttura è di cartapesta? Come mai  si rompe molto spesso? Succede meno spesso nella conduttura che porta l’acqua ad Alcamo dalle sorgenti di Dammusi. Perché non si costituisce una commissione comunale d’ inchiesta  per verificare lo “stato di salute delle reti idriche e mettere a punto soluzioni? Intanto si attendono i venti litri al secondo delle sorgenti di Billiemi che consentirebbero di ridurre di qualche giorno i tempi di attesa. Al Comune dicono entro fine mese. Inoltre se fossero utilizzati i pozzi privati per uso non potabile ogni giorno al bottino si avrebbero circa 800 mila litri in più da distribuire agli alcamesi. Situazione drammatica fotografata dalle decine di autobotti in circolazione e per l’assalto ai rubinetti dl bottino. Distribuzione idrica in tilt e non solo ad Alcamo a causa della drammatica siccità che ha prosciugato invasi e fatto notevolmente calare il livello delle sorgenti. Ad Alcamo le turnazioni continuano a subire variazioni e poca in formazione agli alcamesi. Ieri mattina nello spiazzale davanti allo stadio Catella si sono dati appuntamento per un’assemblea gli abitanti delle utenze ex Eas che vedono l’acqua col binocolo. Si tratta di circa 800 utenze ma la delusione dei presenti è stata tanta. Si sono presentati una ventina. Una decina invece per le manifestazioni di un mese fa al Bottino e davanti al Municipio. Assenza totale e indifferenza quando si tratta di manifestare per un problema molto serio. Ma provocatoriamente alla luce delle defezioni alle manifestazioni sorge un interrogativo: perchè gli alcamesi sono così restii a manifestare democraticamente per l’acqua, ospedale, rifiuti e tanto altro? Della serie: ”armiamoci e partire”