Emergenza idrica, a Trapani requisizione dei pozzi privati. L’ASP farà i controlli

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L’emergenza idrica induce i sindaci a cercare soluzioni per fronteggiare l’emergenza ed alleviare i disagi dei cittadini. Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha emanato un’ordinanza urgente che potrebbe garantire la continuità del servizio idrico. L’ordinanza autorizza i funzionari dell’ASP di Trapani ad eseguire verifiche sui pozzi privati. Controlli propedeutici alla requisizione dei pozzi. Una scelta definita indispensabile per attenuare la crisi idrica nei Comuni di Trapani e Misiliscemi. Ma sono numerosi i sindaci che stanno cercando in Sicilia di utilizzare i pozzi privati per usi non potabili. Secondo l’ordinanza, i funzionari dell’ASP dovranno essere accompagnati dalla polizia municipale, così da verificare e garantire l’osservanza delle regole. La decisione del sindaco Tranchida dalla dichiarazione della emergenza idrica alta proclamata in Sicilia. Problemi, questi, che hanno ridotto drasticamente le sorgenti compromettendo la disponibilità di acqua.

Per tale motivo Trapani e Misiliscemi ottengono da Siciliacque una portata di soli 15 litri al secondo. C’è da aggiungere che la maggiore presenza di turisti, ha aggravato la situazione idrica. Requisire i pozzi privati, dunque, è ritenuta una misura urgente e necessaria che potrebbe far tirare un sospiro di sollievo a tutti i trapanesi che sempre più spesso hanno a che fare con l’interruzione delle forniture dell’acqua. L’ordinanza, firmata dal sindaco Tranchida e dal dirigente Orazio Amenta, rappresenta un intervento per fronteggiare l’emergenza idrica e per garantire l’approvvigionamento attraverso misure straordinarie come, appunto, la requisizione di pozzi privati. Ad Alcamo su questo fronte c’è il no deciso dell’amministrazione comunale.