E’ scoppiato il parapiglia ad Alcamo per la questione del rimborso della diaria decurtata per aver sforato il patto di stabilità. Intanto alcuni consiglieri, un pò ingenuamente, si sono messi nell’occhio del ciclone avendo fatto la domanda di rimborso, protocollata al Comune, una decina in tutto, quando non ce n’era bisogno.
Il rimborso per consiglieri comunali, aministratori, assessori e sindaci di questi ultimi due anni sarà infatti automatico.
La questione riguarda gli ultimi due anni di amministrazione quando per aver sforato il Patto di stabilità automaticamente a sindaci, assessori e consiglieri era stato decurtato del 20% il gettone di presenza che è di 80 euro portandolo a 60. La sentenza della Corte Costituzionale ha dato ragione ai Comuni tra cui Alcamo e di conseguenza, per valore retroattivo, la decurtazione del 20% ritornerà nelle tasche degli amministratorti che a conti fatti si spartiranno circa 200 mila euro.
Ora la polemica sale non solo perchè alcuni hanno fatto richiesta di rimborso ma perchè vista la crisi economica e lo spendew revuie decisa dal Governo Monti doveva moralmente obbligare i consiglieri a depositare in un fondo comune o allo stesso Comune quel 20% visto che ultimamente per motivi di Bilancio a richieste di organizzazione eventi o assistenza a meno abbienti il Comune risponde che soldi non ce ne sono.
La polemica sale tra i cittadini mentre i consiglieri si sentono decisamente urtati dalla stessa polemica nonostante fosse un diritto ma è fuori di dubbio che in tempo di crisi, con persone non in grado di portare avanti la propria famiglia, un ateggiamento più compito da parte di consiglieri e amministratori sarebbe stato accettato meglio dalla citadinanza.
AP