Scoppia la guerra per Enti di formazione e Laboratori d’analisi. Da tempo sotto il mirino della regione Enti di formazione e laboratori hanno deciso di scendere sul piede di guerra.
Gli Enti di Formazione gestori dei corsi hanno infatti chiesto ai deputati dell’Ars di intervenire per fermare il piano del governo regionale approvato e vouto dall’assessore Nelli Scilabra che ora tende una mano ai lavoratori assicurando che «nessuno ha intenzione di mandare tutto e tutti a casa».
Ma è una dichiarazione che non viene creduta perchè visto che l’assessore ha annunciato un taglio di 115 milioni sui vecchi corsi, che costavano 286 milioni, e un nuovo bando entro dicembre per aprire il settore alla preparazione di nuove figure professionali più aderenti alle esigenze del mercato questo per i sindacati provocherà 3 mila licenziamenti, su circa 10 mila addetti, e da qui lo sciopero già indetto per mercoledì.
Anche i Laboratori d’analisi sul piede di guerra e hanno già annunciato la chiusura di sette giorni se non si arriverà ad un ascolto delle proprie richieste. Già in passato i laboratori d’analisi avevano deciso per alcuni giorni di far pagare le rpestazioni agli utenti. E anche qui l’assessore regionale Lucia Borsellino prova a trovare la pace: «Sono disponibile a ogni confronto e a portare avanti ogni proposta ragionevole tenendo presente che la Regione segue norme, sentenze e vincoli di bilancio.
L’applicazione del tarriffario nazionale è dovuta. Far pagare le prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale – ha detto l’assessore – è un grave disservizio verso i cittadini e chi lo fa deve assumersene la responsabilità. Ricordo che le strutture accreditate sono contrattualizzate con il Servizio sanitario ed operano per conto dello stesso».