Revocato il sequestro delle quote societarie appartenenti ai fratelli Amato, titolari dell’impresa edile alcamese “Amato Costruzioni”, e restituito il complesso societario e patrimoniale alla stessa azienda che era stata coinvolta nell’operazione “Waterfront” messa a segno, su un presunto e vasto giro di appalti pilotati, dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria. Il G.I.P. del tribunale reggino ha infatti accolto l’istanza del difensore degli imprenditori alcamesi, avvocato Vincenzo Abate.
“Accogliamo con viva soddisfazione la decisione Tribunale di Reggio Calabria che certifica – ha detto il legale – l’assenza dei presupposti che avevano determinato l’applicazione dell’originaria misura di sequestro preventivo. Si chiude finalmente così una fase cautelare complessa, in cui le criticità organizzative e imprenditoriali della società sono state numerose e, spesso, estremamente severe”.
L’avvocato Vincenzo Abate ritiene inoltre “che questa ultima decisione, perfettamente in sintonia con le precedenti del Tribunale del Riesame e del medesimo ufficio del G.I.P. che hanno via via sgretolato la teoria accusatoria della D.D.A. di Reggio Calabria, possa costituire un ulteriore passo in avanti verso l’acclaramento giudiziale dell’assoluta estraneità ai fatti da parte della ‘Amato Costruzione Srl’ e del suo legale rappresentante Andrea Amato”.