Diga “Trinità” di Castelvetrano. L’acqua c’è ma tanta si perde

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C’è anche la diga “Trinità” di Castelvetrano tra quelle interessate dall’ultimo report del “Distretto idrografico della Sicilia”, piene di acqua grazie alle  piogge, le più intense dal 1921. Nonostante il periodo siccitoso di marzo e aprile 2023, le dighe siciliane recuperano il deficit registratosi fino a poco tempo fa facendo riemergere le soglie di acqua immagazzinate lo scorso anno. Uno scarto dell’11% rispetto alla quantità di risorsa idrica ripresa nello stesso periodo, ma di un anno fa, con un aumento al confronto del quadro tracciato tre mesi, quando il segno meno sfiorava il 30%, questo secondo il distretto idrografico. Ciò si deve alla quantità di piogge cadute nel corso dell’anno. Sebbene tali piogge in qualche caso siano state dannose per l’agricoltura, l’innalzamento del livello del bacino idrico dovrebbe dare sollievo agli agricoltori, dal momento che in estate la Sicilia e gli agricoltori rischiano di accusare la carenza d’acqua nel territorio nei mesi più caldi. Ma tanta acqua si perde per reti idriche “colabrodo”. E ciò è stato motivo della protesta degli agricoltori di Castelvetrano. “All’avvio della campagna irrigua estiva, ci eravamo battuti perché non venissero buttati a mare milioni di metri cubi di acqua per i noti problemi strutturali del bacino, lasciando a secco centinaia di ettari di colture che vanno da Campobello di Mazara fino a Marsala e Salemi. Ebbene, – dice Camillo Pugliesi, presidente della CIA Sicilia Occidentale. Problema non risolto, perché  – Ormai da diverse settimane le paratoie della Diga Trinità sono aperte, provocando la fuoriuscita di rilevanti metri cubi di acqua che vengono riversati 24 ore su 24 in mare”.