Condannati dipendenti infedeli del tribunale di Trapani. Quattro anni e licenziamento per cancelliere licenziato

0
181

Hanno suscitato particolare clamore le due condanne emesse dal tribunale di Trapani contro un paio di impiegati infedeli. La pena più severa – quattro anni per falso – è stata inflitta al cancelliere Antonino Bologna. Un anno, per rivelazione di segreti d’ufficio, è stato invece inflitto all’ausiliare Paolo Sigona. Il cancelliere, che durante il procedimento ha ammesso i fatti contestati e reso ampia confessione, è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici mentre il suo rapporto con la pubblica amministrazione è stato dichiarato estinto, in pratica licenziamento in tronco. Interdizione per un anno, invece, per Paolo Sigona.

Nello stesso processo era anche imputata Rosa Sanna, avvocato già coinvolto in altre vicende giudiziarie, che assieme ad Antonino Bologna era accusata di tentata concussione. Reato, poi, riqualificato in truffa per Sanna e tentata indebita induzione, invece, per Bologna. Per entrambi i giudici hanno dichiarato il non doversi procedere in quanto, secondo la recente riforma Cartabia, si tratta adesso di reati procedibili in presenza di querela.

Al centro dell’indagine sfociata nel processo e nelle condanne la gestione di Bologna degli inventari legati a fallimenti o eredità e lasciti. Secondo l’accusa il cancelliere avrebbe ottenuto e cercato di ottenere somme dai soggetti destinatari delle procedure, convincendoli che si trattasse di somme a lui dovute. Richieste di denaro modiche, appena cento euro, che poi l’avvocato Sanna avrebbe trasferito ai suoi clienti, aumentandone l’importo fino a mille euro