Cieca assoluta con la passione delle carte

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    Era concentrata a giocare a carte scartando con sicurezza, finché ripresa da un finanziere, che si era finto un operatore impegnato a realizzare un servizio televisivo, ha iniziato a fissare la telecamera.

    La giocatrice è una cieca assoluta o almeno così certifica la documentazione sanitaria di G.A., 73enne di Marsala, titolare di una pensione di invalidità con annessa indennità di accompagnamento: 106.790 euro ricevuti dal primo maggio 2004 senza averne i requisiti.

    Partite, dopo una segnalazione al 117, le verifiche con gli enti previdenziali, le Fiamme Gialle della Compagnia di Marsala, incrociando i dati dell’INPS con quelli dell’Azienda Sanitaria Provinciale, hanno notato il caso sospetto dell’anziana.

    Pedinamenti e appostamenti hanno consentito, in breve tempo, di acquisire filmati inequivocabili: visionati anche da medici specialisti in oculistica, non lasciano dubbi circa la falsa invalidità scoperta.

    Il raggiro andava avanti dal riconoscimento di cecità assoluta avvenuto nell’ottobre 2002, con corresponsione dei relativi contributi assistenziali dal maggio 2004.

    Una commissione composta da quattro medici confermò la cecità totale nel 2006 e nel 2009 con verbali discordanti rispetto alla realtà dei fatti, ma il fascicolo della falsa cieca contiene anche ulteriori certificazioni non veritiere, di un dirigente medico dell’unità operativa di oculistica di una struttura sanitaria pubblica.

    La falsa cieca ed i medici implicati nella vicenda sono stati denunciati, a vario titolo e in concorso tra loro, alla Procura della Repubblica di Marsala per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e falsa perizia per induzione.

    Tre dei medici componenti la commissione erano già stati denunciati lo scorso giugno dalla Compagnia di Marsala per aver riconosciuto, nel 2005 e 2006, cardiopatie inesistenti in favore di sedici soggetti sulla base di documenti chiaramente falsi.

    E’ scattato, quindi, il sequestro per equivalente per un valore di oltre 88 mila euro sui beni mobili ed immobili riconducibili alla falsa cieca e ai medici coinvolti, importo coincidente con le somme corrisposte dall’INPS in favore della falsa invalida a partire dal 2006, vista la prescrizione dei fatti antecedenti a questa data.