Castellammare del Golfo-Bollette pazze Eas, assistenza legale in città. Il sindaco: “Occorrono verifiche”

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Continuano ad arrivare nella case dei cittadini di Castellammare del Golfo le bollette pazze dell’Eas, l’ente acquedotti siciliano. Una nuova ondata di notifiche in queste settimane ha riportato alta la tensione tra i contribuenti castellammaresi che si sono visti recapitare bollette anche a tre zeri. Una situazione che sta indirettamente investendo il Comune dal momento che i cittadini, non avendo oramai più un riferimento dell’Eas, società in via di liquidazione che in città solo sulla carta gestisce la rete idrica e fognaria, si rivolgono al municipio per tentare di avere spiegazioni. Intanto oggi i castellammaresi potranno contare su un’arma in più: ha infatti aperto uno sportello Adiconsum all’interno della sede della Cisl di via Pasquale Calvi che vuole raccogliere tutte le segnalazioni più anomale. Primo giorno di apertura mercoledì 24 gennaio dalle 18 alle 20, dalle settimane successive sarà sempre aperto ogni mercoledì ma con dalle 16 alle 19. Nel frattempo il sindaco Nicola Coppola prova a “intercedere” attraverso la sua carica istituzionale per evitare che l’alta tensione si trasformi in une vera e propria rivolta: “Ci sono bollette con importi eccessivi e continui avvisi di pagamento o di sospensione del servizio inviati dall’ente acquedotti ai cittadini – afferma Coppola -. Una situazione che ho fatto presente al presidente dell’Eas perché possa valutare casi di evidente entità esagerata, quali bollette di migliaia di euro per abitazioni private o avvisi di sospensione mai ricevuti. Nell’eventualità di riscontro certo prevedere la rateizzazione delle cifre al fine di andare incontro a chi si vede recapitare bollette per la fornitura d’acqua di migliaia di euro”. Il primo cittadino consiglia di interfacciarsi proprio con l’Adiconsum che metterà a disposizione il proprio legale, l’avvocato Giusy D’Anna. “Il Comune si è sistematicamente sostituito all’Eas, anticipando lavori e cifre necessarie per garantire la normale erogazione dell’acqua e non creare disagi ai cittadini – aggiunge Coppola-, come avvenuto in questi giorni in contrada Duchessa dove abbiamo effettuato dei lavori con una spesa corposa al fine di non lasciare la zona senz’acqua. Per non parlare addirittura delle spese per la clorazione dell’acqua. La fase di restituzione delle reti ai Comuni, però, deve essere gestita con una adeguata programmazione, cosa che non sta avvenendo”. Coppola, che è anche presidente dell’Ati, l’assemblea territoriale idrica della provincia di Trapani, ha incontrato ieri Salvatore Cocina, dirigente del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti al quale ha fatto presente che impugnerà la nomina dell’assessorato regionale dei commissari ad acta per sostituirsi ai Comuni nella consegna delle reti idriche e degli impianti: “Occorre semmai una modifica dell’articolo 4 della legge regionale 16/2017 – sostiene ancora Coppola – poiché deve essere consentito ai Comuni di organizzarsi in forma associata per il trasferimento delle reti idriche e la garanzia di prosecuzione del servizio che al momento non è attuabile”. Secondo il sindaco e presidente dell’Ati sono diverse le criticità operative in quanti i Comuni non hanno né la competenza tecnica né le risorse per avviare la riconsegna delle reti e delle infrastrutture dall’Eas: “Occorre avere la cognizione precisa di quel che ci viene consegnato, cosa che al momento non è stata fatta – conclude Coppola -. Inoltre è necessario l’affidamento unitario del servizio: associare i Comuni  nella gestione e garantire un intervento finanziario per superare le difficoltà di avvio”.