Castellammare del Golfo-Animalisti in protesta, chiedono rifugio in un bene confiscato

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Le difficoltà di ricovero per i cani randagi, le promesse mai mantenute, gli aiuti che dal Comune arrivano con il contagocce. Si mobilitano gli animalisti a Castellammare del Golfo mossi dalle promesse dell’amministrazione comunale che a loro dire non sarebbero mai state mantenute. Proprio per questo motivo domani, domenica 30 ottobre, la società cooperativa “Unione delle famiglie” scenderà in strada a protestare per chiedere alle istituzioni competenti degli interventi immediati e concreti a garanzia degli animali che non hanno una famiglia ed un tetto sopra la testa. E’ stato organizzato un corteo che partirà dalle 10 dal bar Flower, all’ingresso del paese in viale Umberto I, e che si snoderà per le vie del centro sino a fare tappa finale davanti la sede centrale del municipio. “Una manifestazione – sostengono gli organizzatori – a favore e tutela dei nostri amici animali. Chiediamo all’agenzia dei beni sequestrati alla mafia che ci venga affidato al più presto un terreno che possa permetterci di realizzare il nostro sogno, quello di soccorrere cani e gatti bisognosi e quindi la realizzazione di un parco rifugio per cani e gatti”. Viene lanciato un appello alla cittadinanza affinchè sia sensibile alla problematica e soprattutto agli animalisti perchè scendano in strada massicciamente e far sentire la loro voce a garanzia degli amici a quattro zampe. Una manifestazione che prende le mosse non solo dalla mancata consegna di un bene confiscato che permetterebbe la realizzazione di un rifugio ma anche per una serie di fatti accaduti di presunti avvelenamenti di randagi per strada. Reazione probabilmente di chi, ignorantemente, vorrebbe sbarazzarsi così dei cani per strada e per contrastare a modo loro un fenomeno del randagismo che in città sta davvero assumendo proporzioni sempre più dilaganti. Già nei giorni scorsi il presidente dell'”Unione delle famiglie”, Stefano Ficalora, si era incatenato davanti al municipio in segno di protesta per questi “ritardi” nelle risposte da parte della pubblica amministrazione (nella foto). Il sindaco Nicola Coppola si dice amareggiato per questa protesta: “Ho già spiegato più volte all’Unione delle famiglie che non ho la bacchetta magica – ribatte – e che per determinate cose ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Un bene confiscato nè me lo posso inventare, nè tantomeno posso non rispettare le normative vigenti. L’amministrazione non può assegnare in via diretta un bene senza prima fare un bando. Proprio in questi giorni stiamo predisponendo il bando per l’assegnazione di un bene a Balata Inici e ho già invitato l’Unione delle famiglie a partecipare. E’ chiaro poi che ci sarà uno step successi per trovare finanziamento e realizzare il rifugio per animali. Non posso promettere ciò che non è mio. Purtroppo – conclude il primo cittadino – non ho soluzioni immediate e proprio per questo la protesta di domenica non riesco proprio a comprenderla”.