Caccia in Sicilia. Respinto ricorso delle associazioni ambientaliste, confermato calendario

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L’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, ha provveduto ad approvare e a regolamentare il calendario venatorio per la stagione venatoria corrente-anno 2023/2024.  Il decreto è stato impugnato dalle Associazioni Legambiente Sicilia, Associazione Italiana Per Il World Fund For Nature (Wwf Italia) Onlus e LIPU, l’Ente nazionale protezione animali (enpa) onlus, la LNDC Animal protection, Lega per l’Abolizione della Caccia, le quali, asserendo la presunta violazione del parere reso dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), nonché la violazione di alcune prescrizioni normative di settore, hanno instaurato un contenzioso innanzi al TAR-Palermo, al fine di ottenere l’annullamento, previa sospensione degli effetti del calendario venatorio.

In particolare, le Associazioni ricorrenti hanno contestato sia l’apertura anticipata della caccia in relazione ad alcune specie, sia le date di chiusura della caccia con riguardo al prelievo venatorio di altre specie, soprattutto in ragione degli incendi che hanno interessato lo scorso luglio la Sicilia e che secondo le associazioni ambientaliste avrebbero inciso sulla fauna selvatica. Allo scopo di resistere al ricorso sono intervenute in giudizio le associazioni: Unione Associazioni Venatorie Siciliane – UN.A.VE.S LCS – Liberi Cacciatori Siciliani, l’A.N.CA. – Associazione Nazionale Cacciatori, l’Associazione Italcaccia Sicilia e la Federazione Italiana della Caccia- Consiglio Regionale Sicilia.

Gli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza,  hanno rilevato l’infondatezza delle argomentazioni sostenute dai ricorrenti e condividendo le argomentazioni difensive il TAR-Palermo ha respinto l’istanza delle  Associazioni confermando il calendario venatorio.