‘Bomba d’acqua’ a Pantelleria. Strade franate, interruzioni elettriche, barche affondate

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Prima la tromba d’aria del 10 settembre che aveva provocato anche due vittime, e poi la pioggia torrenziale che ha messo in apprensione gli isolani. Pantelleria, ancora una volta, finisce al centro delle avverse condizioni meteo. La serata ha rappresentato una sorta di incubo. In poche ore sono caduti 148 mm di pioggia, in pratica il 30% di quella che cade in un intero anno sull’isola pantesca. I danni sono stati notevoli: frane, smottamenti, crolli, allagamenti, strade distrutte, interruzioni di energia elettrica e collegamenti internet, anche barche affondate. L’unica nota positiva è che non ci sono stati feriti, grazie alla prudenza dei panteschi che sono rimasti chiusi in casa anche per l’avviso diffuso dall’Amministrazione Comunale che ieri mattina ha lasciato chiuse tutte le scuole. Le squadre di volontari, Protezione Civile, Vigili Urbani, operai del Comune, Misericordia e Croce Rossa si sono messi subito al lavoro per le strade per un evento che ha pochi precedenti sull’isola. La galleria dell’aeroporto si è completamente allagata e la Protezione Civile ha lavorato con una pompa idrovora per liberarla fino alle 4 del mattino. Allagata anche la Chiesa Madre, molti danni alle proprietà private. La situazione più preoccupante, comunque, è senz’altro quella che riguarda i muri e i muretti a secco, crollati in tutto il perimetro dell’isola. Il sindaco di Pantelleria, Vincenzo Campo, ha annunciato l’ennesima richiesta di stato di calamità naturale per l’Isola: “Un evento di tale portata – ha detto il primo cittadino – non è mai successo prima. C’erano state in questi anni delle bombe d’acqua, ma mai di questa portata. Tutte le squadre di soccorso, che mi preme elogiare e ringraziare, – ha concluso il sindaco – sono subito state operative per cercare innanzitutto di garantire la viabilità e mettere in sicurezza le strade. Ringrazio anche i tanti panteschi che si stanno dando da fare per aiutare, curandosi delle strade in cui vivono”.