Blitz dei carabinieri nel trapanese: tutti i lavoratori in nero

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Proseguono i controlli anticaporalato in agricoltura da parte dei carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro e del comando provinciale di Trapani, insieme agli ispettori civili, su impulso della Direzione territoriale del Lavoro.

Le sorprese non sono mancate: riguardo al sommerso emergono infatti numeri sempre crescenti. Nell’ultima settimana i controlli hanno riguardato in particolare il territorio di Trapani, Salemi, Calatafimi-Segesta e Santa Ninfa. Nei giorni scorsi erano arrivate delle segnalazioni sulla verosimile presenza di manodopera straniera impiegata illecitamente in alcuni fondi agricoli. Fatto il punto di situazione con i comandanti delle Stazioni dei carabinieri dei rispettivi territori, sono stati organizzati dei servizi di osservazione preventiva e successivamente, avuta la certezza della correttezza delle informazioni ricevute, si sono decisi gli interventi.

Le aree sono state cinturate e una volta bloccate le vie di fuga i militari dell’Arma si sono presentati ai titolari delle aziende agricole, colti del tutto di sorpresa. In tutto sono finite nella rete dei controlli quattro aziende: una in contrada Ummari di Trapani, con tre lavoratori, tutti italiani; una seconda azienda a Salemi, con sei lavoratori tunisini; una terza azienda agricola a Calatafimi-Segesta con quattro lavoratori rumeni; infine una a Santa Ninfa, con quattro lavoratori del Gambia e del Mali. Tutti erano completamente in nero. Le sanzioni ammontano a 71.655 euro.

I controlli, fanno sapere i carabinieri, proseguiranno nei prossimi giorni con la variazione dei luoghi e degli orari.