Banca don Rizzo, i ricorrenti: “Elezioni da annullare”

0
574

La costituzione delle parti, in extremis quella presentata dalla Banca don Rizzo, ha caratterizzato l’udienza di ieri davanti al giudice del tribunale di Palermo,sezione lavoro, dove sono stati presentati sei ricorsi, di altrettanti soci alcamesi, difesi dall’avvocato Vito Galbo, che chiedono che venga annullata l’assemblea , che lo scorso otto novembre, elesse presidente, consiglio, revisori della Banca di credito cooperativo di Alcamo. Il giudice ha dato tempo ai ricorrenti di presentare entro il 10 dicembre, attraverso l’avvocato Vito Galbo, le controdeduzioni mentre la don Rizzo, assistita dall’avvocato Davide Buscemi, potrà presentare le memorie difensive entro il 21 dicembre. Martedì 22 dicembre sarà emessa la sentenza. Ma cosa chiedono i ricorrenti? L’annullamento della clausola che ha introdotto l’indice di gradimento da parte dell’Iccrea per potersi candidare. Di ammettere quei soci che sono stati dichiarati non graditi e dare le motivazioni. I ricorrenti ritengono, fra l’altro, che non potevano essere candidati, cosa che è successo e qualcuno è stato anche eletto, quei soci appena ammessi e, dopo meno di due settimane, subito in lista. Queste alcune delle principali motivazioni che hanno indotto a presentare il ricorso dettagliatamente preparato dall’avvocato Vito Galbo sul quale dovrà decidere il giudice. In pratica con le direttive imposte dall’Iccrea l’elezione di Sergio Amenta a presidente ha quasi tutto il sapore di una sorta di commissariamento di uno storico istituto di credito, che oggi deve affrontare un difficile mercato e pertanto sono necessarie professionalità e competenze. L’elezione anticipata, il consiglio uscente era stato eletto un anno e mezzo fa, è stata la conseguenza di un’ispezione della Banca d’Italia, seguita ad una serie di esposti anonimi.