Bancarotta ed evasione, sequestro beni a imprenditore di serramenti di Partinico

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Per evitare di pagare i creditori, dopo il fallimento del 2021, avrebbe effettuato numerosi prelievi dai conti dell’azienda ed effettuato bonifici a familiari stretti. Inoltre avrebbe accumulato un grosso debito con l’erario, per tasse non corrisposte. Così un imprenditore di Partinico, Ignazio La Fata, 37 anni, titolare di un’attività di produzione di serramenti, infissi e altri oggetti in metallo, ha subito il sequestro preventivo di beni, per un ammontare di 331mila 542 euro, disposto dal GUP del tribunale di Palermo. A portare avanti le indagini patrimoniali, che avevano già portato alla denuncia dell’imprenditore, la Guardia di Finanza di Partinico. All’imprenditore, la cui attività venne dichiarata fallita nel 2021 con sentenza del tribunale, viene adesso contestato il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, aggravata dall’avere causato un danno patrimoniale di ingente rilevanza. A riguardo, le indagini condotte dai militari delle Fiamme Gialle di Partinico hanno permesso di appurare azioni distrattive, per oltre 330mila euro, realizzate da La Fata, per conto della sua ditta individuale, attraverso numerosi prelievi agli sportelli bancomat e tramite bonifici immediatamente accreditati su conti correnti riconducibili ai suoi stessi stretti familiari. La mala gestio dell’azienda fallita avrebbe inoltre accumulato un’esposizione debitoria nei confronti dell’erario di circa 146.000 euro di tributi non versati, situazione ricostruita grazie soltanto alle meticolose analisi effettuate dai finanzieri della compagnia di Partinico diretta dal capitano Riccardo Valentino. Un lavoro non semplice perché concluso in assenza dei libri contabili e dei registri obbligatori, molto probabilmente nascosti dai vertici dell’azienda proprio per ostacolare una compiuta ricostruzione delle operazioni poste in essere.