ASP Trapani stabilizza 229 dipendenti, tanti medici e pure tecnici

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Impegnata su più fronti per il reperimento del personale sanitario. La direzione strategica dell’ASP di Trapani sta infatti cercando di colmare gli organici, soprattutto quelli dei medici e di specifici reparti, ma al contempo sta pure provvedendo a stabilizzare altri professionisti che già prestavano servizio negli ospedali e negli ambulatori pubblici della provincia trapanese. Sono 229, tra dirigenti medici e comparto, i dipendenti assunti adesso a tempo indeterminato, con una delibera del commissario straordinario Vincenzo Spera,  che hanno maturato i requisiti a sensi della legge  234, la norma che consente di valorizzare la professionalità acquisita dal personale che ha prestato servizio anche durante l’emergenza covid.

In particolare, sono 207 i dipendenti del comparto nei ruoli sanitario, sociosanitario, amministrativo, tecnico e professionale e 22 i dirigenti medici. Si tratta di biologi, farmacisti, psicologi, chirurghi plastici, ginecologi, nefrologi, otorini, fisiatri, medici legali. “Si tratta di un traguardo molto importante – ha sottolineato il commissario straordinario dell’Asp di Trapani, Vincenzo Spera – che conferma l’efficacia dell’azione amministrativa condotta dalla direzione strategica aziendale per la valorizzazione delle professionalità acquisite e la definizione degli organici al fine di garantire la migliore risposta all’esigenza dell’utenza”.

Intanto prosegue la campagna di sensibilizzazione verso i privati e verso gli enti pubblici per reperire alloggi da potere destinare ai medici stranieri, già pronti a essere contrattualizzati, che non giungono ancora nel trapanese perché privi di abitazioni dove andare a vivere. Il personale medico, proveniente soprattutto dall’Argentina, andrebbe a rafforzare l’organico di quasi tutti gli ospedali della provincia, anche il ‘San Vito e Santo Spirito’ di Alcamo. Rinforzi che andranno soprattutto nei pronto soccorso, settore che nel trapanese come quasi dappertutto, è alle prese con carenze quasi clamorose, pari a quasi il 50% dell’organico necessario.