Fra poco più di un mese 120 comuni della Sicilia voteranno, oltre che per il referendum, anche per rinnovare sindaci e consigli comunali. Coalizioni e partiti dovranno presentare simboli e liste dal 13 al 18 maggio. Fino ad allora andranno avanti le trattative per la scelta dei candidati a sindaco e dei nomi da inserire in lista. Dal 19 maggio infatti la corsa alle urne sarà praticamente iniziata. Intanto il 28 aprile scorso è stata congelata l’attività istituzionale dei consigli comunali interessati dalle elezioni. Potranno soltanto occuparsi di atti urgenti e indifferibili. Tra i comuni più grandi che andranno al voto anche Erice, in provincia di Trapani, e Sciacca in quella di Agrigento. Urne aperte, sempre nell’agrigentino, anche a Santa Margherita del Belice e, nel trapanese, a Petrosino.
In provincia di Palermo elezioni amministrative a Camporeale, Giardinello, San Cipirello, Trappeto e Balestrate. In quest’ultima cittadina marinara tutto appare oramai stabilito e le ventilate 4 o 5 candidature a sindaco si sono ridotte a due, il numero più congruo per un comune con pochi abitanti. Le amministrative balestratesi diverranno quindi una sorta di referendum sull’operato del sindaco uscente, Vito Rizzo, che avrà un unico contendente, la sua ex assessora Piera Chiarenza. Insomma chi è soddisfatto di Rizzo dovrebbe votarlo, chi invece non lo è andrebbe a scegliere colei che sarebbe il primo sindaco donna della cittadina balestratese.
Attorno a questi due nomi stanno coagulando altri politici e gruppi che avevano intenzione, fino a un paio di settimane fa, di tentare la corsa in solitaria. L’ex sindaco Tonino Palazzolo, leader finora dell’opposizione, appoggerà l’uscente Rizzo mentre altri due esponenti della minoranza, De Amicis e Lo Piccolo, affiancheranno la Chiarenza. Non è dato sapere, invece, cosa intenderà fare il Movimento 5 Stelle e il consigliere comunale uscente Giuseppe Curcurù mentre si è totalmente defilato Luciano Longo, presidente dell’associazione Balestrate Partecipata.