Un altro topo di appartamento “scalatore” è stato arrestato dai carabinieri di Alcamo. Anche lui, come il suo collega alcamese Paolo Di Dia tornato in carcere sabato scorso a seguito di una condanna a 4 anni del tribunale di Trapani, era avvezzo ad intrufolarsi nelle abitazioni per svaligiarle arrampicandosi dalle grondaie. La sua carriera è finita però questa notte ed esattamente a Calatafimi quando i carabinieri l’hanno ancora una volta beccato mentre stava provando ad intrufolarsi in un esercizio commerciale del paese. A finire in manette Mohamed Bouglita, 33 anni tunisino senza fissa dimora e disoccupato, con diversi precedenti penali alle spalle. In realtà per lui si tratta di un ritorno nelle patrie galere: erano stato appena scarcerato dopo avere scontato una condanna sempre per furto in abitazione e scasso. Era diventato il terrore di Alcamo perché era proprio nella cittadina alcamese che era stato più volte beccato a svaligiare abitazioni. Ora però si era spostato su Calatafimi, essendo evidentemente convinto di potere sfuggire alle forze dell’ordine. Ed invece non è stato così. Questa notte, su segnalazione di una guardia giurata, i carabinieri lo hanno arrestato mentre stava provando a forzare una finestra del “Bar Colonna”. Il tunisino ha provato a fuggire ma dopo un breve inseguimento è stato bloccato. Oltretutto è stato scoperto che era in possesso di un’auto rubata ad un anziano di Alcamo. Gli indizi nei suoi confronti erano schiaccianti e proprio per questo motivo il tribunale ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere. La “carriera” criminale di Bouglita è abbastanza corposa e si è sviluppata ad Alcamo in passato. Nell’aprile del 2013 era stato colto in flagranza di reato mentre stava forzando la saracinesca del garage di un abitazione di via Roma. In quella circostanza, a seguito di segnalazione di un vicino di casa, grazie all’intervento tempestivo di una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Alcamo il ladro era stato arrestato. A distanza di soli pochi mesi veniva nuovamente arrestato dai militari dell’Arma ancora una volta per furto in abitazione. Questa volta il tunisino era stato sorpreso dai carabinieri a rovistare all’interno di un abitazione di proprietà di un’anziana donna alcamese in via Madonna del Riposo, nella quale si era introdotto arrampicandosi fino al secondo piano dell’abitazione. Quella volta fu incastrato perché troppo rumoroso: una pattuglia dei carabinieri sentì il frastuono provenire dalla casa e lo sorprese. Ci fu addirittura una fuga tra i terrazzi delle abitazioni ma alla fine venne fermato.