Alcamo, Tari: Comune tenta di recuperare il pregresso, nel mirino oltre 300 evasori

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Non ci sono solo gli evasori ad Alcamo. Ci sono anche quelli che fanno la cresta ad esempio al numero di metri quadrati effettivi del proprio immobile, o peggio ancora che neanche dichiarano l’utilizzo degli edifici rimanendo quindi sconosciuti alle banche dati del Comune. Sotto questo aspetto hanno lavorato nel corso del 2017 gli uffici della Direzione 5 che si occupa delle “entrate tributarie e patrimoniali” che ha messo in campo un accertamento sulla tassa dei rifiuti per anni che vanno dal 2012 al 2017.

Controlli che hanno riguardato specificatamente coloro i quali hanno fatto un’omessa o infedele dichiarazione. Alla fine ne sono emersi di questi contribuenti “furbetti” ben 324: dopo aver ricevuto la notifica nello scorso dicembre ora le loro cartelle sono entrate nel calderone degli avvisi definitivi, quindi iscritti a ruolo, con tutte le conseguenze sul piano quindi del recupero coattivo.

Da questa operazione il Comune potrebbe ricavare un bel gruzzoletto pari a quasi mezzo milione di euro, e per l’esattezza 447 mila euro. Il Comune di Alcamo in buona sostanza ha dato seguito a ciò che prescrive la norma in vigore in materia e che impone all’ente locale, relativamente ai tributi di propria competenza, di procedere alla rettifica delle dichiarazioni incomplete o infedeli o dei parziali o ritardati versamenti, nonchè all’accertamento d’ufficio delle omesse dichiarazioni o degli omessi versamenti, notificando al contribuente, anche a mezzo posta con raccomandata con avviso di ricevimento, un apposito avviso motivato.

Gli avvisi di accertamento in rettifica e d’ufficio devono essere notificati, a pena decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. Entro gli stessi termini devono essere contestate o irrogate le sanzioni amministrative tributarie. Ad Alcamo si tenta di dare una svolta agli accertamenti delle evasioni tributarie su cui non si è mai particolarmente brillato.

Dagli ultimi accertamenti della Corte dei conti, analizzando i numeri del Rendiconto del 2015 e del bilancio di previsione 2016-2018, il recupero di Ici ed Imu degli anni pregressi è fermo ad appena l’11 per cento, peggio si riesce a fare addirittura sul fronte di chi non paga le multe con una percentuale di riscossione ferma all’8 per cento. Al municipio alcamese, in poche parole, si continua a fare un’enorme fatica sul fronte delle riscossioni, cosa che ovviamente impedisce anche di garantire una certa liquidità alle casse.