Alcamo Muore Damiano Arcilesi l’ultimo degli scalpellini

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Martello, mazzuolo e scalpello. Erano i suoi attrezzi del mestiere e con lui se ne va l’ultimo degli scalpellini. Aveva iniziato ad impugnare questi attrezzi giovanissimo perché mentre frequentava le scuole elementari, eravamo entrambi alunni del maestro Vincenzo Impellizzeri, lui Damiano Arcilesi assieme ai suoi tre fratelli, uno è deceduto in America dove era emigrato, con i pantaloncini corti già conosceva il duro lavoro nelle cave di travertino di Alcamo. Martello, mazzuolo e scalpello con questi tre attrezzi ha saputo plasmare la pietra “è bella e viva” mi diceva creando opere d’arte che si trovano in tante città. Una delle sue opere è il Monumento agli emigranti, di Partanna, che gli venne commissionato dalla Società Concordia di Partanna che si trova a New York. Un blocco di marmo di oltre due metri dal quale tirò fuori un uomo elegantemente vestito, perché dell’emigrante voleva raccontare la storia di tanti uomini che con duri sacrifici sono riusciti a rifarsi una vita molto dignitosa all’estero, perché la sua terra, in questo caso la Sicilia, era avara. Terra molto povera, dove se andava bene alla fine della giornata riuscivi a guadagnare qualcosa da portare a casa per dare da mangiare alla tua famiglia. Le sue opere d’arti fanno bella mostra in Italia e all’estero perché le sue sculture sono state sempre molto apprezzate. E per non andare lontano a Calatafimi Segesta spicca “L’albero della pace”. Ha lavorato con Salvatore  Cuschera, artista di fama legato al linguaggio scultoreo,  per realizzare due sculture con il marmo nero di Custonaci, collocate all’ingresso della Fondazione Orestiadi di Gibellina. E poi quanti attrezzi di lavoro realizzati con maestria come quelli in pietra utilizzati dalle donne per lavare i panni. E ancora il famoso medaglione di Maria Santissima dei Miracoli. L’elenco della sue opere è molto numeroso. Si trovano anche all’estero. E non si è mai fermato sino a quasi alla vigilia della morte, causata da una grave patologia. Infatti, nel viale che conduce al cimitero Cappuccini Vecchi aveva un”officina” dove creava opere e utensili in pietra molto apprezzati. Carattere mite. Parlava piano e quasi sottovoce quasi a nascondere una timidezza, che dimostra invece la caratura della persona semplice e modesta. Con Damiano Arcilesi scompare l’ultimo degli scalpellini, un artista che va ricordato per il suo lavoro, iniziato quando aveva cinque – sei anni, e che non ha mai smesso anche se durante gli ultimi mesi soffriva molto. I funerali dell’amico e compagno di scuola, con il quale non ho mai perso i contatti e ora sono vicino ai suoi famigliari,  saranno celebrati oggi, alle 15,30 presso la chiesa Madre di Alcamo.