Alcamo-L’ultimo saluto al maestro Fausto Cannone

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Se n’è andato in punta di piedi così come era nel suo stile di vita: sobrio, spesso anche schivo ai riflettori. Il maestro Fausto Cannone si è congedato dalla sua Alcamo senza clamore: per lui la famiglia ha voluto una cerimonia sobria. L’ultimo saluto questa mattina in chiesa Madre dove ad officiare la messa è stato l’arciprete Aldo Giordano.

Cannone, 78 anni, è morto 3 giorni fa a causa di un male incurabile nella sua abitazione della via Edison. Artista eclettico, docente di musica, e proprio della musica ha fatto la sua ragione di vita. E sempre attraverso la musica ha voluto lasciare un segno tangibile alla sua amata Alcamo a cui ha donato tutti i suoi strumenti musicali acquistati da ogni parte del mondo, rimasti esposti a lungo in alcuni locali dell’ex Collegio dei Gesuiti. Aveva infatti la passione per i viaggi ed è stato in varie parti del mondo anche in quelle difficilmente raggiungibili e alcuni anni fa per oltre un mese fece la vita di missionario presso i pigmei. A conclusione della cerimonia ha preso la parola un grande amico di Fausto, l’editore Ernesto Di Lorenzo, che ha voluto lasciare un ricordo su di lui concentrando la sua attenzione su un aneddoto. Ha raccontato uno dei viaggi fatti da maestro in India, dove ha incontrato Madre Teresa di Calcutta la quale in inglese gli disse: “Guarda il cielo”.

Noto il suo impegno nel sociale, non perdeva occasione nei vari incontri di promuovere con forza la cultura della legalità e in particolare il suo impegno contro la mafia. Incise diversi cd musicali con brani inediti scritti da lui, a uno di questi era particolarmente legato ed era una ballata in memoria del giudice ucciso dalla mafia, Paolo Borsellino. Per Alcamo la perdita di un altro dei suoi figli contemporanei più illustri.