Alcamo-L’Antiracket torna alla carica per una sede

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L’Associazione antiracket e antiusura di Alcamo torna alla carica per avere una sede adeguata in modo da potere svolgere con serenità il lavoro di supporto alle vittime dei “cravattari” e della mafia. Ieri mattina il presidente Vincenzo Lucchese, rieletto un anno fa, ha avuto un incontro con il sindaco Domenico Surdi, il quale ha manifestato la volontà di venire incontro alle esigenze dell’Antiracket. Sei mesi fa il commissario comunale Giovanni Arnone aveva riconsegnato le chiavi dell’ex sede della via XI Febbraio allo stesso Lucchese. Sede che necessita di manutenzione ma è ritenuta inoltre troppo piccola. L’immobile della via XI Febbraio consegnato all’Antiracket venne confiscato a Natale Rimi, che all’iniziò degli anni ’80 fuggì  in Spagna per scampare all’assalto dei corleonesi, capeggiati ad Alcamo da Vincenzo Milazzo,  che fecero terra bruciata attorno ai vecchi boss. La richiesta di una sede e la successiva assegnazione è stata oggetto, due anni fa,  di polemiche tra l’Antiracket e il Comune quando venne individuato un bene confiscato ad Alcamo. Il rifiuto fu netto per motivi di carattere logistico. Ne scaturì una vivace polemica tra l’ex sindaco Bonventre e l’allora presidente Vilardi.  Ora Lucchese torna alla carica in un momento in cui ad Alcamo regna una sorta di pax mafiosa. Quasi nulle le denunce per la richiesta di pizzo. Stessa cosa per l’usura. Nessun ingresso di nuovi soci nell’Antiracket e tale atteggiamento andrebbe approfondito e interpretato.  Per l’autunno Enzo Lucchese, ispettore di polizia in servizio al commissariato di Castellammare, sta preparando una serie di iniziative per rilanciare ad Alcamo l’Associazione antiracket, con la quale si schierò monsignor Vincenzo Regina, sacerdote e storico per diversi decenni arciprete della chiesa Madre.