Alcamo. La Banca don Rizzo aderisce al gruppo Iccrea

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Una svolta storica per le Banche di credito cooperativo con la creazione a livello nazionale di due grandi gruppi, per come prevede la legge n.49 dell’otto aprile 2016. E in questa svolta si inserisce anche la Bcc “Don Rizzo” di Alcamo per la quale è arrivato il tempo delle scelte. E ieri l’assemblea, hanno votato poco più di 600 soci su un totale di 4 mila, ha  deciso l’adesione al Gruppo bancario Iccrea, in attuazione ad una delibera di orientamento già espressa da 818 votanti lo scorso 28 maggio. Un atto dovuto quello della votazione per decidere con quale gruppo bancario far parte. La votazione è stata preceduta dalla relazione del presidente, Sergio Amenta che si è soffermato sull’analisi della riforma, a suo tempo adottata dal governo nazionale, sui benefici dell’operazione ma anche di una probabile riduzione dell’autonomia. Questa è legata alla virtuosità della banca secondo una fascia che va da uno a sette. Più si è virtuosi, più autonomia decisionale avrà la governace. Allo stato attuale il capitale  sociale della Banca don Rizzo è di 41 milioni di euro e l’assemblea ha ieri anche votato la delega per consentire al consiglio di amministrazione di potere emettere obbligazioni nel caso in cui si rendesse necessaria l’immissione di denaro fresco per evitare di scendere sotto i 41 milioni. Si tratta di un sistema di garanzia per le banche con somme che possono variare da istituto ad istituto. L’adesione al Gruppo Iccrea da parte della don Rizzo rappresenta uno dei tanti tasselli per la nascita di un grande gruppo bancario cooperativo in Italia. Con la creazione di questo gruppo anche la Banca don Rizzo viene inserita in un sistema capace di garantire ulteriore solidità, consentendo investimenti e nuove sinergie. Tre anni fa la nuova governance, presieduta da Sergio Amenta, direttore generale Antonio Pennisi, ha avviato un programma di rilancio che ha comportato il pensionamento di 28 dipendenti, il taglio degli stipendi del 10 per cento sino al 2021 e recentemente la dismissione degli sportelli di Trappeto, Marinella di Selinunte e di Rilievo. Venduti anche crediti deteriorati per circa 50 milioni di euro. La stessa Banca d’Italia alcuni anni fa aveva imposto il pareggio dl bilancio, cosa che è stata raggiunta andando anche oltre. Infatti allo scorso 30 settembre l’utile netto della banca don Rizzo è stato di circa un milione e 400 mila euro. La Banca don Rizzo  di credito cooperativo della Sicilia occidentale oggi conta oltre 4 mila soci, 50 mila clienti, 112 dipendenti, 19 filiali con particolare presenza nel Trapanese ma anche nel Palermitano e Agrigentino.