Alcamo. Festa della Madonna tra religiosità, tradizione e folklore nel festino

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Cerimonie religiose, tradizione, folklore, costumi e leggenda si mescolano nei festeggiamenti in onore di Maria Santissima dei Miracoli, patrona della città di Alcamo, che si celebrano ogni anno dal 19 al 21 giugno. La leggenda vuole che il 21 giugno del 1547 alcune donne mentre erano intente a lavare i loro panni presso il ruscello vicino alla “Cuba”, come veniva chiamato l’arco di un mulino demolito, dal boschetto sovrastante videro scagliare delle pietre. Pensando ad un gruppo di giovinastri o a dei ladruncoli cominciarono a gridare.

Cessata la prima scarica e incominciatane un’altra le donne si accorsero che le pietre oltre a non provocare dolore alle parti colpite, ridavano la salute ad alcune di esse che erano inferme. Fatta una ricerca nel boschetto venne rinvenuta, nascosta in una buca a forma di cappelletta, l’icona della Madonna.

Un nobile condottiero spagnolo don Ferdinando del Celada y De Vega, governatore di Alcamo, fece erigere l’attuale chiesa dedicata alla Patrona della città, nota sotto il nome di santuario. Nei tre giorni, dal 19 al 21 giugno anniversario della Bedda Matri di li Miraculi, si svolge il festino che col passare del tempo ha subito notevoli trasformazioni. All’origine era caratterizzato da tre manifestazioni: le corse dei cavalli senza fantini lungo il Corso, il carro trionfale e la processione. Poi le corse sono state abolite e si è dato vita a varie iniziative e manifestazioni, poverissime per quest’anno.

Quest’anno a causa della pandemia programma ridotto e nel rispetto delle norme anticovid. Venerdì 18 tra i principali eventi quello in programma nell’anfiteatro Cave Orto di Ballo dove verrà presentato il docufilm tra le bellezze di Alcamo di Rita Mancuso e a cura di Carmelo Mancuso del gruppo teatrale San Francesco di Paola. A causa del covid posti limitati solo 198, si entrerà ad inviti e poi sino al completamento dei 198. Sarebbe opportuno. Considerata la qualità del lavoro fatto da un gruppo di giovani, che il Comun inserisse il documentario nel programma dell’estate alcamese.