Alcamo, costi politica: Modi lancia “Basta a questo spreco!”

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L’associazione Modi torna alla carica contro i costi eccessivi della politica e lancia una vera e propria campagna contro quelli che addita come “gli sprechi nel consiglio comunale”, che la stessa associazione nel febbraio del 2014 ha denunciato alla Corte dei Conti: un anno prima, dunque, del recente scandalo di Agrigento.

A conti fatti, riferisce Modi, nel 2014 sarebbero stati 4276 i gettoni di presenza spettanti complessivamente ai consiglieri per un esborso che pesa sulle casse del Comune per poco meno di 260 mila euro. Di questi il 30% deriverebbero dalla sedute consiliari, e il restante – per un totale di circa 180 mila euro – da più di 500 riunioni di commissioni consiliari effettuate in dodici mesi.

“Questo significa – evidenzia Modi – che una parte delle tasse locali, che gravano sulle tasche dei cittadini, invece di andare a finanziare investimenti per la manutenzione di scuole, di strade, ecc. viene utilizzata per pagare i consiglieri che si riuniscono in commissioni”.

Da qui l’interrogativo che ritorna puntualmente: “perché le quattro commissioni Consiliari convocano più di 500 riunioni? Per proporre pareri e proposte di delibere che risolvano i tanti problemi di Alcamo o invece più spesso per motivi pretestuosi?”

In effetti ci si chiede se sia davvero necessario che venga convocata, in media, più di una commissione consiliare al giorno, o se invece non si possano accorpare più argomenti in un’unica seduta-fiume.

I gettoni di presenza appesantiscono non poco il bilancio comunale e le polemiche sul numero eccessivo delle sedute ritornano periodicamente, ma non sembrano turbare più di tanto l’andamento delle cose al Palazzo di Città.

L’anno scorso persino il presidente del consiglio comunale Giuseppe Scibilia provò a ridimensionare i costi troppo elevati anticipando al mattino le sedute del consiglio comunale, esperimento che è durato pochissimo. L’obiettivo era quello di evitare che le sedute cominciassero troppo tardi e che quindi si potesse superare la mezzanotte in modo da non fare scattare un ulteriore gettone di presenza. Subito dopo si è ripreso però a convocare i consigli nel pomeriggio, attorno alle 17:30.

Non ha sortito effetto neanche l’ esposto dell’associazione Modi alla Corte dei Conti in cui si sottolineava che lo Statuto comunale di Alcamo, all’articolo 12 comma 6, assegna la competenza alle Commissioni, sia permanenti sia speciali, di potere svolgere indagini, inchieste, audizioni e altro ancora solo su “specifico mandato del Consiglio Comunale”. Viceversa, il Regolamento del Comune di Alcamo, rilevava l’associazione, non prevede questo vincolo ed assegna di fatto ai presidenti delle Commissioni la facoltà di convocare i componenti per discutere di qualsiasi argomento, fare qualsiasi indagine, sentire qualsiasi persona; anzi, di fatto e nella prassi si andrebbe oltre, riconoscendo la facoltà a tre componenti della Commissione di richiedere al presidente la convocazione per discutere su un argomento da loro indicato.

Ora Modi tenta quest’altra strada: quella del coinvolgimento dei singoli cittadini, chiamati a “manifestare la loro indignazione inviando una mail all’indirizzo: bastaspreco@gmail.com con il testo BASTA A QUESTO SPRECO!”.