Il Comune di Alcamo raschia il proprio bilancio per garantire il pagamento degli stipendi ai contrattisti del Comune sino alla fine dell’anno. In tutto ad essere stati racimolati oltre un milione e 700 mila euro per potere pagare quanto dovuto ai lavoratori con contratto a tempi determinato dal mese di settembre e sino a dicembre. Si tratta di una manovra obbligata per l’ente per evitare il blocco dei pagamenti degli stipendi con il conseguente rischio anche di provocare la reazione dei lavoratori stessi che magari potrebbero andare incontro ad uno sciopero bloccando servizi essenziali per la città. Mossa quasi obbligatoria per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre se si considera che la Regione continua a ritardare il trasferimento dovuto dei fondi proprio per corrispondere le mensilità ai precari degli enti locali. In particolare è stato necessario che la giunta municipale deliberasse l’anticipazione delle somme per una platea di oltre 300 lavoratori. Per l’esattezza 294 sono quelli contrattualizzati ai sensi della Legge regionale 16 del 2006, ed altri 18 invece appartengono al bacino dei precari con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato stabilizzati attraverso l’ex Legge regionale 24/2000 e la Legge numero 14 del 2013. I lavoratori in questione sono finanziati per l’80 per cento dall’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro e per il 20 per cento in appositi capitoli del bilancio comunale. Il Comune ha quindi provveduto a stanziare le somme non solo per la sua parte ma anche per conto della Regione. “Abbiamo ritenuto – giustifica la giunta negli atti deliberativi -, sentito il Dirigente del Settore Ragioneria, di dovere ricorrere ad una anticipazione delle somme occorrenti per il periodo che va da settembre a dicembre al fine di potere garantire il pagamento degli emolumenti dovuti al fine ed evitare l’eventuale pagamento di interessi moratori”. Ma per far questo il Comune si è dovuto praticamente dissanguare, finanziariamente parlando. Infatti, su input del responsabile del procedimento per conto del Comune Francesca Chirchirillo, sono stati decurtati ben 6 capitoli per trovare i soldi per il bacino di 294 lavoratori, ed altri 3 capitoli invece per corrispondere le indennità dell’altro bacino di 18 precari. Da tempo gli enti locali in Sicilia lamentano di dovere provvedere alle anticipazioni di cassa per pagare gli stipendi e ciò provoca anche un rallentamento della spesa dell’ente che si deve districare anche con i parametri del patto di stabilità.