Alcamo-Comune, fine dell’era dei furbetti del cartellino

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Finisce l’era dei furbetti del cartellino al Comune di Alcamo. Da qualche giorno in tutti gli uffici, da quello centrale a quelli periferici, sono tornati a funzionare tutte le macchinette che rilevano elettronicamente le presenze attraverso il riconoscimento del badge. Si chiude così’ un’epoca in cui negli uffici si è fatto un pò a proprio piacimento, senza uno straccio di controllo per il personale dipendente e precario dove le presenze venivano annotate in un registro cartaceo con una semplice penna. Da oggi per entrare e uscire dal proprio posto di lavoro si dovrà bisognerà strisciare la tessera magnetica personale e tutti i dati verranno raccolti in un cervellone centralizzato che automaticamente andrà a segnalare eventuali anomalie. In questo modo si potrà riuscire a garantire dei controlli capillari e puntuali, non solo sulle presenze ma anche sui famosi straordinari. In 12 anni, infatti, il Comune ha pagato oltre mezzo milione di euro in straordinario che però, nella quasi totalità dei casi, era attestato con una semplice penna ed una firma in un registro. In questo modo, in pratica, è stato impossibile al dirigente, al responsabile dell’ufficio o al segretario generale poter verificare se effettivamente quelle ore erano state fatte. Straordinari che oltretutto non si sarebbero nemmeno potuti pagare dal momento che esiste una legge, la numero 244 del 2007, che fa espresso divieto alla pubblica amministrazione di erogare compensi in assenza sistema rilevazione automatizzato. Questo proprio per il principio che il lavoratore non può essere controllato. Ci sono voluti 8 mesi per riuscire a mettere in funzione questo sistema di rilevazione automatica. Un tempo infinito se si pensa che si sarebbe dovuto semplicemente acquistare queste macchinette attraverso il Mepa, il mercato elettronico della pubblica amministrazione, e farle installare. ma si a che al Comune di Alcamo la burocrazia non è che possa essere paragonata a Flash Gordon nemmeno lontanamente e allora si sono persi mesi e mesi per riuscire in questo obiettivo. Nel mezzo tante le perdite di tempo con uffici che addirittura accampavano scuse del tipo che l’iter andava a rilento perchè “oberati di lavoro”. Da lungo tempo oramai questi apparecchi, nell’80 per cento degli uffici, erano fuori uso. Il che significa che inevitabilmente la maglia dei controlli è stata notevolmente larga. E a voler pensare male è chiaro che se qualcuno avesse voluto fare il furbetto lo ha potuto fare tranquillamente, inserendo magari data e ora a piacimento su quel registro cartaceo.