Alcamo. Cariche di tutor e docenti pur non avendone i requisiti. Cosi cresceva VIA

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Figli e amici degli amici venivano assunti negli enti di formazione professionale, talvolta anche con carenze nei curricula. In tal caso ci pensava il palermitano Piero Gatto a sistemare attestati e certificati. Un sistema ampio e rodatissimo per ingrossare il consenso in vista delle elezioni anche se poi il movimento VIA, alle ultime regionali e anche alle amministrative di Castellamare del Golfo, ha registrato un flop abbastanza secco. Tanti i beneficiari dei favori. Desideri privati e cortesie sfruttate poi per chiedere voti e controprestazioni varie in occasione di tornate elettorali. A chiedere ed ottenere una serie di consiglieri comunali e loro familiari. Come Sara Accardi, figlia del consigliere comunale di Marsala Michele Accardi, Antonio Licari, nipote del consigliere comunale marsalese Pino Ferrantelli, Antonio Parrinello, figlio di Vanessa Titone, anche lei consigliera comunale dì Marsala, Gianni Monteleone, figlio di Vincenzo Monteleone, ex presidente del Consiglio Comunale di Custonaci e Antonio Giancana, giovane consigliere comunale di Castelvetrano.

I politici sarebbero stati cooptati al Movimento Via, fondato dal personaggio principale dell’inchiesta, l’ex senatore alcamese Nino Papania, in cambio di posti di lavoro (alcuni solo promessi) o incarichi per parenti o per loro stessi in enti di formazione controllati dall’ex parlamentare. Tra i primi ad aderire al movimento di Papania, creato nel 2020, è stato uno degli indagati principali Ignazio Chianetta, noto anche negli ambienti calcistici. «Per rafforzare il peso del Movimento VIA nel panorama trapanese, – scrivono i Pm – Papania ed i suoi fidati collaboratori, tra i quali Chianetta, hanno cercato di reclutare tra le sue fila anche con modalità criminose, varie personalità politiche, apportando un contributo (quantomeno come bacino di voti) da sfruttare per le elezioni amministrative o regionali». L’adesione, a volte, è stata preceduta da un propedeutico transito nei Gruppi Misti.

«La pratica del trasformismo politico – si legge nella misura cautelare – sarebbe lecita, atteso che l’eletto non deve rendere conto al partito che lo ha candidato o all’elettore che lo ha votato ma quando la stessa sia conseguenza di una valutazione ideologica e non, come emerge dalle indagini, quando detto cambio di casacca (in favore del Movimento VIA), sottenda illecite promesse o percezioni di utilità». Secondo l’accusa, i corsi di formazione tenuti da CE.SI. FO.P. e dall’Associazione Tai consentivano a Papania e al suo gruppo di utilizzare, quale merce di scambio, i posti di lavoro (come docenti/tutor) da creare all’avvio dei corsi di formazione in ambito comunitario o regionale». I beneficiati – è emerso dalle indagini – non avrebbero avuto i requisiti necessari per la posizione da ricoprire e per ovviare compilavano di falsi curricula. L’inchiesta ha svelato anche un uso improprio dei fondi europei incassati da alcuni enti di formazione controllati da Papania. Lo stesso ex senatore, già detenuto a Pagliarelli, il suo candidato alle regionali Angelo Rocca, il marsalese Ignazio Chianetta e Manfredi Vitello di Cinisis, vice-presidente d Cesifop, son finiti ai domiciliari.