Abbattimento di case abusive al centro della politica alcamese, rinviato consiglio comunale

0
96

L’orientamento era quello di convocare per il prossimo 14 settembre il consiglio comunale di Alcamo. All’ordine del giorno una questione molto delicata: ovvero la proposta contenuta in una delibera della giunta, ed esitata dalla Terza commissione, per l’abbattimento di 22 immobili abusivi. Il presidente Saverio Messana ha deciso il rinvio poiché ha chiesto ulteriore documentazione in modo da approfondire la vicenda. I 22 immobili da abbattere rappresentano una prima tranche di un fenomeno esploso ad Alcamo agli inizi degli anni ’60. Il monumento all’abusivismo è Alcamo Marina, stuprata da migliaia di colate di cemento che ne hanno compromesso lo sviluppo turistico. Anche ad Alcamo sorsero quartieri abusivi poi sanati con i piani particolareggiati di recupero. Ma il problema è sempre alla ribalta.

Ad Alcamo con una lettera di Caldarella al consiglio comunale chiede di fermare le ruspe. Alla Regione con un emendamento di Fratelli d’Italia per sanare ville abusive che sta scatenando polemiche. Infatti il partito della Meloni ha presentato un emendamento con  una nuova proposta di sanatoria edilizia che l’assessore regionale all’Ambiente del governo di centrodestra, Elena Pagana, non ha bocciato a priori. L’obiettivo è quello di riaprire la sanatoria del 1985 consentendo di approvare le domande già presentate per immobili realizzati entro i 150 metri dalla battigia fra il giugno del 1976 e il giugno del 1985. Con la specificazione che riguarderebbe solo i Comuni che prima del 1976 avessero strumenti urbanistici approvati.

Dure le critiche che giungono dalle opposizioni, in primis il M5S e il Pd, che hanno sottolineato che una proposta dagli aspetti similari era stata presentata dal governo Musumeci nel 2021 e non era passata. Al di là degli aspetti tecnici, seppur importanti, vi è una questione politica e le ricadute che essa può avere nella regione più grande d’Italia, dove sono diverse centinaia di migliaia le case abusive. Basti pensare al fatto che solo nella parte occidentale della Sicilia, da Palermo all’Agrigentino e Trapanese, vi sono circa duecentomila case abusive dinanzi al mare.