Operazione “Hesperia”, chiesti 220.000 euro ai Possente. Di Leonardo: “Non ci chiedono aiuto”

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Tra le 35 persone finite in carcere o ai domiciliari, nell’ambito dell’operazione antimafia ‘Hesperia’ messa segno dai carabinieri su richiesta della DDA,  anche un candidato al consiglio comunale di Marsala con i 5 Stelle, Stefano Putaggio, ma anche boss rientrati nel giro e imprenditori. Tra questi ultimi il marsalese Girolamo Li Causi, detto Mimmo, 55 anni, patron di un’azienda che produce botti per il vino, una delle più note realtà imprenditoriali lilibetane. Secondo le indagini proprio lui, assieme agli altri indagati Antonino Cuttone, Vito Gaiazzo, Vincenzo Pisciotta e Antonino Pace, avrebbero messo a segno “atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere gli alcamesi Giuseppe, Maria e Antonio Possente a corrispondere loro una somma di denaro di 220.000 euro”.

La famiglia Possente è molto nota ad Alcamo nel mondo dell’agricoltura e soprattutto nella produzione di olio e vini. Maria, una delle tre persone che sarebbero state costrette ad elargire il denaro, è attualmente il presidente dell’Enoteca Regionale della Sicilia Occidentale. “Da tempo abbiamo una struttura – ha detto il presidente dell’associazione antiracket alcamese, Salvatore Di Leonardo – in grado di sostenere le aziende e gli imprenditori vessati dalla malavita. Anche questa volta, però, nessuno si è rivolto a noi per chiederci aiuto. Alcamo deve ancora crescere molto in questo – ha ribadito Di Leonardo -.

Esprimiamo comunque grande soddisfazione per l’operazione antimafia messa a segno”. Tante le attività illecite portate avanti dai personaggi coinvolti nell’operazione Hesperia. Tra queste pure l’indirizzamento delle aste giudiziarie. Come quella della CO.M.A.I. s.r.l., al tribunale di Marsala, per la quale Antonino Raia e Francesco Pulizzi avevano garantito, in cambio di diecimila euro, l’aggiudicazione a sé stessi e l’estromissione degli altri potenziali partecipanti. Il denaro era poi destinato alle famiglie di associati di cosa nostra detenuti.