Probabilmente si tratterà di un’intesa istituzionale, per mettere in moto gli organi del consiglio comunale di Alcamo, ma sembra sempre di più un gruppo compatto di maggioranza. L’accordo tra le liste pentastellate che fanno riferimento al riconfermato sindaco e quelle della colazione Bosco, vale a dire PD con Scala e Turano, continua infatti a funzionare, anche nell’elezione dei vertici delle quattro commissioni consiliari. Gli organismi di studio e consultazione hanno cominciato a insediarsi e il risultato ha rispecchiato l’accordo.
Alla presidenza della seconda commissione, quella che si occuperà di bilancio, finanze, patrimonio, affari legali, programmazione comunitaria è stata eletta Miriam Avila, vice Baldo Mancuso. Entrambi sono della coalizione Surdi e hanno ricevuto i voti di quell’area e del piddino Cracchiolo. Stesso copione anche per la nomine di presidenza e vice-presidenza della quarta commissione consiliare quella che affronta le difficili e spesso spinose vicende legate a lavori pubblici, urbanistica e attività produttive. Presidente è stata nominata l’ex assessore Laura Barone mentre il vice è l’infermiere Vito Cottone. I due sono stati votati anche da Camarda e Ferro, che fra l’altro sono anche assessori in carica. Scheda bianca, invece, da parte di Caldarella e Stabile.
Le due coalizioni protagoniste della “fusione’’ hanno incamerato anche le due cariche direttive della prima commissione consiliare. Presidente Cenzio Fascella (ABC e quindi con Surdi) e vice Marika Iaci dell’UDC. Confermatissima quindi l’asse che aveva prodotto, alle urne, quel corposo voto disgiunto denunciato dalla candidata a sindaco Giusy Bosco.
L’opposizione, almeno quella tra le due coalizioni rimasta in tali vesti, ha deciso di votare scheda bianca tranne che nel caso in cui potrebbe ottenere la presidenza. Allo stato attuale il consiglio comunale si presenta con due schieramenti ben delineati. Uno composto da 14 consiglieri, i 9 di Surdi più Guggino di Centrali, Cracchiolo del PD, Iaci, Cottone e Messana dell’UDC e l’altro con i rimanenti 11 membri, 8 della coalizione Cassarà, uno Parrino di Fratelli d’Italia e Stabile che ha immediatamente divorziato dal gruppo Scala-Turano. L’intesa istituzionale sembra sempre di più una nuova e compatta maggioranza, magari anche risalente, chissà, al periodo della campagna elettorale.