‘Texere’, a Segesta mostre di Scaringella con Pro Loco e Centro Riuso di Calatafimi (Interviste)

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Corde tese tra la moschea e la chiesa medievale; tessuti che si intrecciano e 2.500 piccoli pesi di terracotta, plasmati da bambini, che formano un unicum con gli antichi reperti degli elimi. Un’iniziativa di comunità che Silvia Scaringella ha fatto crescere al Parco archeologico di Segesta per i primi due step di Texere. Come fili nell’insieme, progetto curato dal direttore del Parco, Luigi Biondo. L’intera cittadina di Calatafimi Segesta si è unita nei mesi scorsi all’artista – romana di nascita, siciliana d’adozione – nella realizzazione della mostra. È scaturita una composizione collettiva anche grazie ai laboratori per la lavorazione di argille e tessuti condotti con la Pro loco e il Centro del Riuso di Calatafimi. Due le installazioni nate domenica scorsa, e inaugurate con una performance di danza: nell’antiquarium del Parco archeologico, “Pondus”, una sorta di telaio verticale con 2500 piccoli pesi di terracotta, e Idrissa, sei stele di marmo lavorate a piombo che riproducono un enorme telaio, tesi tra le rovine della chiesa medievale e il sito della moschea, vicino al Teatro Antico.