“Chi mangia lenticchie a capodanno, conta quattrini tutto l’anno”: mille e più sono i detti italiani che ci riportano all’importanza del consumo dei legumi, la cui ricorrenza si celebra domani, 10 febbraio, in occasione della “Giornata Mondiale dei Legumi”. Pilastri dell’alimentazione e protagonisti indiscussi della dieta mediterranea, il loro valore è stato ufficializzato nel 2016 da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ne ha riconosciuto l’importanza nella lotta contro la fame e la malnutrizione oltre che nella promozione di pratiche agricole sostenibili, tanto da indire una giornata ad hoc.
Lenticchie, fagioli e ceci, non sempre visti di buon occhio dai bambini in tenera età, sono invece ricchi di nutrienti, proteine, fibre e minerali essenziali che aiutano a ridurre il colesterolo cattivo nel sangue, diminuendo il rischio di malattie cardiache e ictus. La cospicua presenza di nutrienti e antiossidanti proteggono le cellule dai danni causati dai radicali liberi, riducendo l’infiammazione, migliorando la salute del cuore e tenendo sotto controllo le quantità di glucosio presenti nel sangue a tutela delle persone affette da diabete.
Diversi i benefici anche sull’ambiente e sull’agricoltura: la loro capacità di fissare l’azoto atmosferico nel terreno, infatti, contribuisce a migliorare la fertilità del suolo e a ridurre la dipendenza dall’uso di fertilizzanti chimici. Benefici anche sul versante idrico: la loro coltivazione, infatti, richiede l’utilizzo di quantità minori di acqua rispetto ad altre colture. Il tema scelto quest’anno per la Giornata mondiale dei legumi è un chiaro invito al maggiore consumo di questi alimenti: “Pulses: nourishing soils and people, i legumi sono una fonte di nutrimento fondamentale per il suolo e per le persone”.