Il prefetto di Trapani ha presieduto ieri una riunione con i rappresentanti di tutti i Comuni della provincia per fare il punto sulla situazione delle forniture dell’acqua e sui provvedimenti da adottare per l’estate prossima ventura. Il Comune di Alcamo è stato rappresentato dall’assessore Vittorio Ferro. Alla riunione ha partecipato, fra gli altri Mario Cassarà funzionario del Dipartimento regionale acqua e rifiuti. Il problema principale riguarda la diga Garcia che rischia di rimanere a seco e quindi i rubinetti dei comuni forniti da Siciliacque. Tra le situazioni più drammatiche per l’erogazione idrica i comuni di Paceco ed Erice. Si cerca di mettere a punto piani per cercare di limitare i disagi ai cittadini, che pare ci saranno. Le dighe della Sicilia orientale sono piene. Quelle occidentali come la Garcia e l’invaso Poma destano preoccupazione.
Ad Alcamo allo stato attuale non ci sono particolari problemi e per esempio stamane verso le 9 non c’era alcuna auto al Bottino per riempire bidoni e una sola autobotte. La disponibilità stamane era di 114 litri al secondo: 47 da Cannizzaro, 48 da Rakali e Dammusi, 19 da Siciliacque con la quale il contratto scadrà nel 2044. L’acqua distribuita ogni quattro giorni. A rilento le procedure per i lavori del raddoppio della conduttura che unisce l’acqua proveniente da Dammusi con quella di Cannizzaro, Nel gennaio del 2022 il progetto definitivo venne ammesso a finanziamento. 3.817.164 euro di denaro pubblico. La gara d’appalto fu poi bandita nel marzo del 2023, 14 mesi dopo venne aggiudicato l’appalto. I lavori non sono ancora partiti. E da oltre 30 anni figura nelle dichiarazioni programmatiche di tutti sindaci succedutisi al Palazzo di città di Alcamo di realizzare una rete per di utilizzare la acque del depuratore di contrada Vallone Nuccio per irrigare le campagne. Questo programma non è mai decollato.