Avrebbero riciclato auto furgoni e caravan rubati e li avrebbero rimesso sul mercato dopo aver alterato i numeri di telaio e falsificato i documenti. La Procura della Repubblica di Catania ha emesso avviso di conclusione delle indagini nell’ambito di una attività Investigativa svolta dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Trapani nel settore del contrasto al fenomeno del riciclaggio di veicoli di provenienza furtiva in cui sono stati sequestrati oltre venti veicoli, e eseguite perquisizioni nei confronti di diversi operatori dei settori della rivendita e noleggio di veicoli, centri revisione, officine meccaniche, carrozzerie per auto e agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche nella provincia di Trapani. L’attività ha avuto origine l’autunno scorso, quando la Polizia Stradale ha individuato un Camper sospetto, acquistato in buona fede da un ragazzo disabile. Denunciato a piede libero di un operatore del settore della rivendita e noleggio di veicoli ma il quadro che emergeva dalle successive attività investigative era molto più complesso e articolato. Una squadra criminale con agganci su tutto il territorio regionale attraverso cui i veicoli rubati nelle provincie di Siracusa e Catania venivano poi “ripuliti” e rivenduti con documenti falsificati, usando dati ‘genuini’ di vetture estere o gravemente danneggiate a seguito di incidenti stradali. Le vetture sequestrate nella provincia di Trapani, in tutto venti tra auto, furgoni e camper, per un valore stimato di 200 mila euro, fanno pensare che l’operazione abbia scoperto solo la punta di un iceberg di un’organizzazione criminale ben più estesa, alle spalle non solo degli ignari acquirenti, ma anche dei legittimi proprietari dei mezzi.