Una visione d’insieme fra 14 parchi archeologici che metteranno in essere una strategia comune al fine di accrescere interesse e turismo. D’altro canto la Sicilia, come ha detto l’assessore regionale ai beni culturali, Francesco Scarpinato, è un parco archeologico a cielo aperto. Per questo oggi non parliamo più di un unico parco, ma di quattordici parchi che dialogheranno tra di loro”. La sinergia fra i 14 parchi archeologici siciliani, fra questi anche quelli di Segesta e di Selinunte, è stata presentata nel corso del convengo “Opportunità e valore strategico del Sistema Parchi archeologici della Sicilia”, organizzato al Museo Salinas di Palermo, alla presenza dei 14 direttori dei parchi archeologici siciliani. Il progetto prevede la costituzione di linee strategiche per la tutela, valorizzazione e fruizione dei siti archeologici regionali che si avviano ad un dialogo per l’attuazione di un unico prodotto culturale. “Il primo obiettivo che ci siamo posti è quello di dotare i parchi di strutture minime di tipo amministrativo gestionale – ha spiegato Giuseppe Parello, coordinatore del Sistema regionale dei parchi archeologici della Sicilia. – La legge del 3 novembre del 2000 già destina il 10% degli incassi dei parchi dotati di maggiori entrate a quelli minori, questo sistema prevede che vi sia una mutua assistenza fra i diversi siti archeologici”. “Io dirigo due parchi archeologici tra i più poveri della Sicilia – ha aggiunto Domenico Targia, direttore del parco archeologico di Himera, Solunto e Iato – spero che adesso questo progetto possa legittimare da parte nostra una maggiore attenzione e impegno finanziario”. La nuova intesa, che vedrà il dialogo dei 14 parchi archeologici, cercherà di applicare la realtà aumentata in tutti i parchi e di realizzare poi un portale unico che possa consentire, da qualunque posizione remota o nei luoghi specifici, di poter godere dei parchi siciliani in tutta la loro bellezza”.