Una fiaccolata per ricordare le vittime della strage di Monreale

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Oggi pomeriggio, dalla chiesa del Santissimo Salvatore, a conclusione della novena  partirà una fiaccolata che percorrerà le vie di Monreale, paese e non solo ancora scosso dal triplice omicidio di sabato notte. Ieri centinaia di persone si sono recate in via Benedetto D’Acquisto, a pochi passi dal duomo di Monreale, per deporre mazzi di fiori nel luogo in cui hanno perso la vita Andrea Miceli, Salvo Turdo e Massimo Pirozzo.  Sul luogo in cui sono stati uccisi i tre ragazzi, presente anche il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono. A dare il via al tiro al bersaglio il diciannovenne Salvatore Calvaruso, abitante allo Zen con piccoli precedenti penali, che girava con una pistola in tasca. E gli investigatori stanno esaminando i volti dei quattro complici che sono in un video e presto potrebbero scattare nuovi arresti per una vicenda assurda che dimostra che molti giovani hanno perso il senso della misura.

Le cronache sono piene di risse, aggressioni dove non si cerca di dividere i litiganti ma fare video da postare su internet.  E subito per la velocità della diffusione le immagini diventano virali termine che viene da virus, dal latino veleno, ovvero immagini che infettano la società. Calvaruso la sera della strage non era solo. Dallo Zen di Palermo e dal quartiere Borgo Nuovo, erano partiti insieme a lui almeno altri 4 ragazzi. L’indagato si era fatto prestare il motorino da un amico. Al momento è l’unico a essere formalmente accusato del triplice omicidio, ma i carabinieri, coordinati dalla Procura di Palermo, stanno cercando gli altri. A sparare, secondo i primi accertamenti, sarebbero stati in due. Venti i colpi esplosi ad altezza d’uomo. Nessuna traccia, invece, dell’arma usata da Calvaruso incastrato, oltre che dai video girati dalle telecamere di sorveglianza dei negozi della zona, dal riconoscimento fotografico fatto da alcuni testimoni, dagli occhiali che lui stesso aveva ammesso di indossare ritrovati nel luogo della rissa e dalle parole di un amico.

Per Calvaruso, che dovrà cercare un altro legale, visto che quello nominato come difensore di fiducia ha rinunciato all’incarico, l’accusa è di strage e di detenzione illegale di armi. Contestazioni pesanti quelle mosse dai pm secondo i quali il bilancio poteva essere anche peggiore visto che la strada era piena di gente e sono stati sparati colpi ad altezza d’uomo. Secondo quanto riferito dai testimoni, nella zona della strage erano presenti infatti tra le 50 e le 100 persone.