UGL, incendio del 27 agosto, Senia: “Non generalizziamo”. Forestale alcamese rischia 10 anni

0
557

“Generalizzare è un errore da evitare per una categoria che impegna in Sicilia 16.000 persone. Prendiamo ovviamente le distanze da un singolo gesto criminale e rimaniamo in attesa dell’attento operato delle forze dell’ordine e della magistratura”. Così il segretario provinciale dell’UGL agro-alimentare, Giuseppe Senia, si è espresso sull’arresto del forestale stagionale G.P., alcamese di 57 anni, posto ai domiciliari con braccialetto elettronico dopo che in un primo momento era finito in carcere. “Ci auguriamo – ha ripersi l’UGL agroalimentare provinciale –  che questa imbarazzante vicenda non etichetti un’intera categoria che ogni giorno lavora per l’ambiente e per l’area boschiva regionale. Per questo pervenga a tutto il comparto la solidarietà da parte del sindacato per il generalizzato attacco subito dagli gli AIB e dai forestali di Sicilia. Voglio infine ricordare – ha concluso Giuseppe Senia – il ruolo determinante dei nostri operatori nella recente tempestiva azione di spegnimento degli incendi in cui hanno perso la vita due operai dell’antincendi boschivi dediti al loro lavoro”.

Intanto gli avvocati del 57enne arrestato dai carabinieri, Enzo Catanzaro e Francesco Galati, ritengono eccessiva la misura adottata e, dopo avere ottenuto l’alleggerimento della pena, intendono provare che l’incendio sia stato colposo e che il loro assistito abbia avuto una gravissima negligenza. In pratica il 57enne avrebbe già coltivato quel terreno che, in un modo o in un altro, era nella sua disponibilità. Tesi che invece non è stata finora condivisa né dalla procura e nemmeno dai carabinieri che hanno parlato chiaramente di incendio doloso appoggiandosi soprattutto alle immagini riprese da una telecamera della vide-sorveglianza. Con le nuove norme penali varate recentemente a tutela dell’ambiente e contro i relativi reati, il forestale alcamese, così come il pastore e il pregiudicato arrestati per altri incendi alle saline e a Custonaci, rischia una condanna da 6 a 10 anni di carcere.