Truffe su corsi vigilantes, 45 denunce. Ex calciatore alcamese chiede patteggiamento

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Ben 45 le persone truffate e che hanno sporto denuncia. I corsi di formazione per guardia giurata, per i quali avevano sborsato fior di quattrini, non si sono mai tenuti. Questa mattina il legale dell’imputato, l’avvocato alcamese Gaspare Benenati, ha chiesto al Gup Samuele Corso il tempo necessario a raggiungere l’accordo per il patteggiamento. Un paio di giorni fa, infatti, c’era stato il cambio del PM con Antonella Trainito che ha preso il posto di Francesca Urbani. L’udienza è stata quindi rinviata a giovedì 20 marzo.

Il 44enne alcamese, ex calciatore ed ora residente nel nord Italia, secondo l’accusa e alla luce delle denunce presentate sarebbe protagonista di ben 45 truffe ai danni di persone residenti in diversi comuni: Alcamo, Castellammare del Golfo, Partinico, Carini, Palermo e Villabate. L’imputato avrebbe richiesto e ottenuto dalle vittime somme di denaro per partecipare a corsi di formazione per vigilantes organizzati da un’azienda specializzata. Le attività però rimasero soltanto sulla carta dopo che le vittime avevano versato più volte somme su una carta pay. I fatti risalgono ad un periodo fra 2018 e 2019. Le vittime si rivolsero poi al 43enne per riavere indietro il denaro versato senza però avere alcuna risposta.

Dalle indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza le varie truffe ammonterebbero a cifre che vanno da 7.000 euro a 10.000 euro per ogni persona caduta nel tranello. Un modus operandi che ha portato la procura ad accusare l’alcamese di truffa continuata e di essere autore di raggiri consistiti nella falsa promessa di assunzione come vigilantes previa la partecipazione ai corsi per ottenere, a pagamento, la necessaria qualifica. Le somme truffate, fra l’altro, via via aumentavano perché il 44enne, dopo la quota di iscrizione ai corsi di formazione per guardia giurata, chiedeva altro denaro per ottenere i documenti necessari e per sottoporre le vittime alle visite mediche. Anche in questo caso le certificazioni e le visite rimanevano soltanto nelle parole del truffatore. Il totale del denaro truffato ammonterebbe a diverse centinaia di migliaia di euro.