“Truffa e corruzione”. Appello dei vescovi di Trapani e Mazara ad agire con onestà

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“Le notizie casi presunti di truffa e corruzione ci interpellano come cristiani e come cittadini a riflettere e a richiamare alcuni punti fermi degli insegnamenti sociali della Chiesa cattolica”. Lo scrivono in una nota gli uffici per i problemi sociali e il lavoro delle Diocesi di Mazara del Vallo e di Trapani. “C’è un rischio di rassegnazione e assuefazione infatti che è inconciliabile col nostro essere cristiani e i valori fondamentali della nostra Costituzione. Il sistema clientelare offende il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione: tutte le cittadine e tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione di ogni sorta, devono potersi esprimere ed essere riconosciuti per le loro capacità umane e professionali. Più volte papa Francesco ha richiamato i cattolici a sentite l’urgenza di contrastare la triplice “piaga” di corruzione, abusi di potere e illegalità – nella politica, come nella società. A nessuno è lecito preferire una persona ad un’altra sulla base di compensi illeciti o di scambio di favori elettorali che minano quella fondamentale prerogativa che è la libertà del voto. La democrazia è un bene prezioso, ma molto delicato e la sua forza sta nella forza morale della nostra cultura costituzionale che siamo chiamati a custodire alzando l’asticella morale del nostro agire.

Confidiamo nell’azione della Magistratura e delle Forze dell’Ordine perché si faccia chiarezza su quanto è avvenuto nella nostra provincia e auspichiamo che i partiti e tutti i soggetti sociali intermedi, s’impegnino in una opera interna di risanamento morale e non accettino dinamiche perverse e illegali per acquisire “posti” di potere a qualunque costo. Non possiamo tradire le nuove generazioni e le loro aspirazioni di giustizia e di una politica che cerca il bene dei singoli e dei gruppi prima di ogni interesse individuale. Non possiamo rassegnarci al male della corruzione e dell’illecito arricchimento. Il riferimento dei vescovi che lanciano l’allarme su truffa e corruzione prende lo spunto dall’ultima operazione della Guardia di finanza che vede coinvolto tra gli altri l’ex senatore Antonino Papania, ritenuto dai magistrati il dominus della organizzazione di corsi di formazione, rimasti spesso sulla carta scrivono gli investigatori” con somme usate per altri fini: acquisto di consiglieri comunali per cercare di aumentare consensi elettorali che per il movimento Via, fondato dall’ex senatore, si sono dimostrati un flop soprattutto ad Alcamo. Ora gli indagati imboccano la via del tribunale del riesame per cercare annullamento di provvedimenti.