Trattamento illeciti di rifiuti ferrosi, 500 tonnellate al mese. Tre arresti

0
631

Potevano soltanto ritirare il ferro vecchio e portarlo nelle piattaforme specializzate. Per il resto non avevano alcuna autorizzazione. Invece due uomini di Torretta e uno di Palermo avevano messo su un’attività del tutto illecita di riciclaggio e gestione di rifiuti ferrosi. Sono stati scoperti dai carabinieri del NOE, il Nucleo Operativo Ecologico di Palermo, che li hanno arrestati, posto ai domiciliari e dotati di braccialetto elettronico. I tre, che avevano precedenti specifici in questo settore, avevano allestito a Torretta una discarica abusiva in cui stoccavano e lavoravano i rifiuti ferrosi. Per questo sono indagati, a vario titolo, per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, riciclaggio e gestione illecita di rifiuti in concorso. L’area di circa 1500 metri quadri, in cui avveniva il trattamento dei rottami, è stata sequestrata cosi come tre automezzi della società operante nel settore ambientale, un conto corrente bancario e numerose carte prepagate. Un sequestro di beni ammontante ad oltre mezzo milione di euro.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e condotte dai militari del NOE, sono scaturite da un’informativa degli stessi carabinieri che hanno notato come in quel terreno recintato sito a Torretta vi fosse un continuo viavai di veicoli che entravano carichi di rottami ferrosi e ne uscivano completamente vuoti. Dopo un’attività di monitoraggio tramite servizi di riconoscimento a distanza, i carabinieri del NOE hanno effettuato vide-riprese che hanno consentito di accertare un intenso e sistematico afflusso di mezzi carichi di rifiuti speciali pericolosi e non, e di definire i ruoli ed i rapporti esistenti all’interno della società illecita.

È stato quindi possibile, per l’Arma e per la procura della DDA, ipotizzare l’esistenza di un sodalizio criminale dedito al traffico illecito di rifiuti, costituiti principalmente da rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi, di tipo ferroso ma anche apparecchiature elettriche ed elettroniche (i cosiddetti rifiuti RA.EE) nonché batterie esauste al piombo. Il peso complessivo di tali rifiuti che venivano trattati e lavorati illecitamente ammonta a circa 500 tonnellate al mese. Un volume di affari tale da produrre circa euro 20.000 euro mensili di illecito profitto. I ricavi venivano poi smistati su numerose carte prepagate, intestate fittiziamente a soggetti compiacenti, per il reimpiego attraverso sistematici prelievi di denaro contante necessario a pagare i rottamai ambulanti che conferivano i rifiuti ferrosi raccolti a Torretta e dintorni.