Ieri la Riserva Naturale Orientata “Saline di Trapani e Paceco” ha festeggiato i suoi 30 anni di istituzione, una data che rappresenta molto più di una semplice ricorrenza amministrativa: “è la conferma – si legge in un comunicato del Wwf, ente gestore dell’area protetta – di un modello di gestione virtuoso, di un percorso di cambiamento e di partecipazione collettiva”. Istituita con decreto assessoriale dell’11 maggio 1995 e affidata sin dall’inizio alla gestione del Wwf Italia, la Riserva è oggi un ecosistema prezioso. Nata grazie a una forte mobilitazione popolare e istituzionale, la Riserva ha trasformato in tre decenni, un’area minacciata dal degrado in uno scrigno di biodiversità, simbolo di tutela della natura e di sviluppo sostenibile. Area umida di importanza internazionale essendo un sito Ramsar e parte integrante della rete europea di tutela della biodiversità Natura 2000, rappresenta un esempio di convivenza tra la tutela ambientale ed il mantenimento di attività produttive sostenibili.
Qui, grazie anche alla collaborazione con università, istituti di ricerca, scuole, istituzioni e comunità locali, è ottenuto un cambiamento nell’uso del territorio che ha portato all’aumento della biodiversità e alla valorizzazione stessa del territorio. Oggi la Riserva fa parte del sistema regionale delle aree protette che si compone di una rete di aree naturali che, insieme, rappresentano un’eccellenza in termini di tutela ambientale e di educazione alla sostenibilità. In tre decenni l’area è passata da un contesto in cui le saline rischiavano di scomparire, ed insieme ad esse le specie animali e vegetali che le popolavano, al luogo che accoglie oltre 230 specie di uccelli, molte delle quali rare o minacciate “Il futuro della Riserva – si legge nella nota del Wwf – passa non solo attraverso le azioni condotte all’interno dell’area protetta, ma è condizionato anche da ciò che sta fuori dai suoi confini formali, occorre quindi, agire anche sulle porzioni limitrofe che esercitano una notevole pressione ambientale e correggere scelte del passato che oggi mettono a rischio gli equilibri ecologici del sistema”.