Alpauno

‘Febbre del Nilo’ a Trapani, conferma dalle analisi. Primo caso in Sicilia nel 2023

Adesso è arrivata la conferma anche se già il quadro appariva abbastanza chiaro. Le analisi del sangue e del liquor cerebrale hanno confermato con certezza che si tratta del virus West Nile (la febbre del Nilo). Gli esami sono stati effettuati nel laboratorio di microbiologia e virologia del Policlinico di Palermo. Poche settimane fa, un uomo di 54 anni era stato ricoverato all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani e arrivarono subito i primi sospetti. Poi il trasferimento all’ospedale Cervello di Palermo e il test che ha dato esito positivo. L’uomo è attualmente ricoverato nel nosocomio palermitano in gravi condizioni. Le sue patologie pregresse lo hanno reso particolarmente vulnerabile.

Giovanni Giammanco, responsabile del laboratorio e professore ordinario di Microbiologia all’Università di Palermo, ha spiegato che quello del trapanese è il primo caso di quest’anno, mentre l’anno scorso ne erano stati registrati 5 e quasi tutti in provincia di Trapani dove la pericolosa zanzara aveva infettato anche una stalla nelle campagne di Castellammare del Golfo. Il virus viene trasportato da uccelli migratori, poi passa alle zanzare che ne diventano vettore e lo trasmettono all’uomo. Già nel 2022 era stato individuato il virus in provincia di Trapani in uccelli, cavalli e zanzare. È però impossibile, e questa è almeno una bella notizia, la trasmissione da uomo a uomo. Il microbiologo Giammanco ha spiegato che “se l’80% di contagiati è asintomatico, meno dell’1% dei casi sviluppa danni neurologici” e si tratta di pazienti fragili. Per loro, il consiglio è quello di proteggersi il più possibile dalla puntura di insetti.

Exit mobile version