Gravissimo gesto sacrilego, vandalico e assolutamente deprecabile a Castellammare del Golfo al danni di una statua in gesso raffigurante la Madonna. Decapitato il bambino Gesù che tiene in bracco e sul capo è stata conficcata una siringa. L’intera area, curata e riqualificata dalla famiglia Caleca, proprio sul luogo dell’incidente mortale che tolse la vita a Francesco, è stata imbrattata con scritte e simboli. “Gesti gravissimi contro il culto religioso e soprattutto spregio – ha detto il sindaco Giuseppe Fausto – nei confronti di un luogo che ha un grande significato affettivo e che rappresenta un esempio di riqualificazione urbana. Esprimiamo ferma condanna ma soprattutto grande amarezza per gli spregevoli atti contro quello che è stato definito il “Posto più bello del mondo”.
Il sito sorge in zona Porta Fraginesi, una traversa della statale 187, ed era stato affidato ai familiari di Francesco Caleva, il giovane castellammarese 22enne morto il 14 luglio del 2020 per uno schianto a bordo della sua moto. Non soltanto atti di vandalismo ma anche gesti gravissimi contro il culto religioso. Oltre alla testa in gesso del piccolo Gesù è stato rotto anche un piede del bambino, mentre sono stati imbrattati con scritte e simboli i contenitori in legno per la raccolta differenziata, le panchine ed i tavoli dell’area. I familiari di Francesco che per i danneggiamenti hanno sporto denuncia alla polizia dopo avere a suo tempo ristrutturato l’area degradata ha realizzato nel posto più iniziative civiche di inclusione e solidarietà, mantenendo il sito in ordine con attività di pulizia e decoro ambientale, coinvolgendo giovani ed associazioni. “Siamo vicini alla famiglia Caleca che aggiunge dolore al dolore e auspichiamo, con le forze dell’ordine, – ha ripreso il sindaco Fausto – di riuscire ad arginare questa deplorevole deriva sociale di disprezzo per i beni comuni con un percorso non solo di controllo e repressione ma anche di educazione civica, necessaria per la formazione delle coscienze”.