Una lettera inviata a diverse direzioni del comune di Alcamo, alla prefettura, alla procura della repubblica, al ministero della salute, all’Arera e al garante della concorrenza e del mercato. Nocciolo della vicenda il centro sportivo La Fenice di via San Leonardo e quello che sembrava un semplice subentro nella fornitura idrica. Un’operazione che, con SCIA presentata, si sarebbe potuto effettuare in appena cinque giorni. Sono trascorsi invece 14 mesi e ancora l’iter non si è concluso. In pratica la gestione dell’impianto sportivo dotato di piscina, palestra e campi di Pickleball è passata da una società all’altra, in particolare alla nuova ‘La Fenice Wellness’.
Una presunta posizione debitoria della società uscente, di cui il comune di Alcamo, ha rallentato incredibilmente gli adempimenti burocratici. Una vicenda ingarbugliata con il comune di Alcamo che ha chiesto una nuova SCIA nonostante la società l’avesse già presentata nel febbraio del 2024. Gli operai comunali avevano anche reciso l’allaccio che portava l’acqua alla Fenice per poi ripristinarla, dopo diversi mesi, il 2 aprile scorso. Un taglio dell’acqua che avrebbe voluto costringere la società al pagamento di una presunta posizione debitoria imputata alla precedente società al centro del contratto di fornitura.
Sempre il 2 aprile scorso il comune di Alcamo ha provveduto, a ben 9 mesi di distanza, a contrattualizzare l’istanza di sub-entro nella fornitura idrica per l’immobile in cui sorge l’impianto sportivo di via San Leonardo. Effettuate più volte le analisi, è arrivato anche il parere favorevole da parte dell’ASP. Nella stessa data il Comune di Alcamo ha provveduto ad attivare l’erogazione dell’acqua senza però rilasciare la SCIA. Insomma La Fenice è stata costretta a chiudere le attività in attesa che l’inghippo si risolva. Fra l’atro l’impianto sportiva grava poco sulla fornitura idrica pubblica in quanto reimpiega l’acqua piovana e quella prodotta dai deumidificatori.