Il governatore Renato Schifani è impegnato a sbloccare l’ennesimo problema legato allo smaltimento dei rifiuti in Sicilia a causa della chiusura dell’impianto di Lentini della Sicula Trasporti. Anche il comune di Alcamo conferisce i rifiuti indifferenziati. Questo problema crea notevoli disagi a circa 200 comuni siciliani. Esplode puntuale e frequentemente l’emergenza mentre la classe politica si dimostra incapace di risolvere il problema alla radice. Si va avanti con provvedimenti tampone, mentre Schifani annuncia il massimo impegno per cercare di tornare alla normalità se di normalità si può parlare in Sicilia quando per esempio si vedono scene di montagne di rifiuti tanto per citare un comune, quello di Palermo capoluogo dell’isola. Acqua e rifiuti due piaghe siciliane.
Dice l’assessore Caterina Camarda: “Ci adopereremo per mantenere i turni di raccolta indifferenziata (RSU) di mercoledì per la zona azzurra e giovedì per la zona verde. Facciamo appello al senso civico dei cittadini e dei turisti presenti sul nostro territorio, affinché prestino la massima attenzione nel differenziare ed esporre correttamente i rifiuti”. “Prendiamo atto che l’Amministrazione Regionale continua la Camarda- dopo anni, non riesce ancora a fronteggiare il problema dei rifiuti che richiede soluzioni urgenti e definitive per evitare che i cittadini subiscano le conseguenze di una gestione inadeguata”.
Ferma l’attività di trattamento dei rifiuti presso l’impianto Tmb di contrada Coda Volpe a Lentini. La decisione è stata presa dall’amministrazione di Sicula Ambiente, società che gestisce la discarica, in seguito a un provvedimento dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente del 10 giugno scorso che nega l’autorizzazione al proseguimento dell’attività in attesa della verifica di assoggettabilità a Via (Valutazione Impatto Ambientale). La sospensione perdurerà fino a quando non saranno definite le istanze di assoggettabilità a Via o non saranno adottati altri provvedimenti dall’autorità competente”. La chiusura del Tmb di Lentini ha già pesanti ripercussioni sulla gestione dei rifiuti in Sicilia orientale, dove l’impianto serve circa 200 comuni. Sono già in atto diverse mobilitazioni da parte di amministratori locali e operatori del settore per scongiurare una crisi di smaltimento rifiuti.
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